Giornata Internazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro: in Sicilia i numeri sono preoccupanti

Giornata Internazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro: in Sicilia i numeri sono preoccupanti

SICILIA – Oggi, lunedì 28 aprile, si celebra la Giornata Internazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro, istituita dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) per sensibilizzare governi, imprese e lavoratori sull’importanza della prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali.

Un tema sempre più urgente, soprattutto in Italia, dove il dramma delle “morti bianche” continua a rappresentare una ferita aperta.

I dati in Italia

Secondo i dati più recenti dell’INAIL, nel 2024 in Italia ci sono state oltre 555mila denunce per infortunio sul lavoro, con 1.038 vittime, numeri in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente ma comunque allarmanti.

Tra le cause principali ci sono cadute dall’alto, schiacciamenti, incidenti stradali in itinere e gravi mancanze nelle misure di sicurezza.

I dati in Sicilia

Particolare attenzione va alla Sicilia, una delle regioni più colpite. Nell’ultimo anno, si sono registrate circa 28.500 denunce di infortunio sul lavoro, con 76 incidenti mortali.

Palermo e Catania risultano tra le province più colpite, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e della logistica.

La Regione Siciliana ha annunciato un rafforzamento dei controlli attraverso l’Ispettorato del Lavoro e nuovi bandi per finanziare le imprese che investono in sicurezza.

Tuttavia, associazioni di categoria e sindacati denunciano ancora una carenza strutturale: troppo pochi gli ispettori, inadeguate molte delle misure di prevenzione adottate nei cantieri e nei luoghi di lavoro.

Il tema di quest’anno

Nel contesto mondiale, l’ILO ha lanciato quest’anno il tema “Un ambiente di lavoro sicuro e sano come principio e diritto fondamentale“, sottolineando come la sicurezza debba essere integrata in ogni aspetto della vita professionale, soprattutto in un’epoca di grandi trasformazioni tecnologiche e climatiche.