Scuola, precari Gae chiedono l’aiuto delle istituzioni: “Aspettiamo la stabilizzazione da troppo tempo”

Scuola, precari Gae chiedono l’aiuto delle istituzioni: “Aspettiamo la stabilizzazione da troppo tempo”

LENTINI – I docenti precari storici delle Gae (graduatorie ad esaurimento) delle scuole dell’infanzia e primaria contestano l’attuale condizione della categoria, in forte stato di disoccupazione, e lanciano un appello alle istituzioni chiedendo di intervenire con urgenza.

Lo fanno con un comunicato, firmato dalle delegate di Siracusa e provincia, Angela Iannello e Katia Mallaci, con cui espongono la difficile situazione che stanno attraversando i docenti Gae, così definiti per aver superato il concorso selettivo del 1999/2000 (unica condizione per accedere alle Gae) ed esprimono anche la propria delusione nei confronti dei sindacati.

“Noi – scrivono le delegate – apparteniamo alle Gae di Siracusa e siamo le precarie storiche che da 18/20 anni portiamo avanti la scuola pubblica. Siamo, cioè, docenti che dal lontano 2000 attendono la famosa stabilizzazione e che in questi anni abbiamo comunque lavorato su supplenze e incarichi annuali sia sui posti comuni che, anche per diversi anni, sui posti di sostegno in deroga pur senza titolo di specializzazione. Per motivi personali e familiari, abbiamo deciso di non aderire al piano di assunzione straordinario della L.107/2015, la “buona scuola” perché consapevoli di finire fuori Regione. Le decisioni del nuovo governo ci stanno danneggiando. Firmato, a fine giugno, l’accordo per le assegnazioni provvisorie quest’anno sono rientrati in Sicilia circa 7.000 docenti esiliati con la 107“.

“Ad ogni docente 107 che rientra – continuano -, un docente precario rimane disoccupato. Questi, infatti, hanno occupato tutti i posti su sostegno in deroga che normalmente vengono assegnati ai precari storici  delle Gae, cioè a noi. Gli incarichi su sostegno sono andati per una parte, giustamente, ai docenti con la specializzazione e per una parte ai docenti 107 in assegnazione. Oggi noi precari storici delle Gae siamo ufficialmente in lutto, in uno stato di disoccupazione disastrosa. Pertanto chiediamo una soluzione in tempi brevi a livello nazionale e la tutela a livello regionale; non siamo stati solo numeri in campagna elettorale ma siamo soprattutto, ora, persone, famiglie a cui mancherà il sostentamento per andare avanti, per pagare le tasse e per sopravvivere”.