ROMA – Il già docente ordinario accademico di Filologia romanza del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania Antonio Pioletti, è stato premiato dall’Accademia dei Lincei con il premio internazionale “Luigi Tartufari” “per i suoi studi nel campo della filologia e della linguistica“.
“Considero questo premio, più che un fatto personale, un riconoscimento dell’attività scientifica che si svolge nel nostro ateneo. Mi auguro anche che serva da stimolo alle nuove generazioni di studenti e studiosi“: così ha commentato Antonio Pioletti, già emerito grazie al conferimento del 2018, da parte dell’allora ministro Valeria Fedeli.
Nel corso della sua attività di ricerca si è occupato, grazie alla metodologia fondata sulla centralità del testo e sull’applicazione di un rigoroso comparativismo filologico, anche di letteratura classica, greca e latina, ma anche di letterature celtiche, anglosassoni e tedesche medievali, bizantine e orientali.
Pioletti si è occupato di numerose iniziative formative come l’istituzione di Step one, di Radio Zammù, di MediaLab, di Learn by movies, della Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri, del Circolo di lettura aperto alla città e dei Laboratori di Ateneo.
Pioletti ha anche rivestitoruoli accademici, come quelli di: preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania, di presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Lingue, di presidente della Società Italiana di Filologia Romanza, di prorettore dell’Università degli Studi di Catania e delegato all’internazionalizzazione e alle relazioni sindacali.
A consegnargli il premio è stato il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei Roberto Antonelli, con il past presidente dei Lincei e premio Nobel per la Fisica nel 2021, Giorgio Parisi.
Il premio alla carriera conferito dall’Accademia dei Lincei, ha ricevuto le seguenti motivazioni:
“Una delle personalità di più forte rilievo nel panorama filologico italiano e internazionale…Le sue ricerche sui rapporti tra Medioevo occidentale e Medioevo orientale hanno aperto nuove prospettive di indagine con risultati di grande valore, anche dal punto di vista metodologico, proponendo una filologia romanza di ampio respiro comparatistico, in un dialogo fecondo con le altre filologie del mondo antico e moderno: un comparativismo filologico rigoroso, esemplarmente fondato sulla centralità del testo, ma non insensibile alle principali questioni dibattute dalla teoria della letteratura e dalla critica letteraria e ai risvolti delle applicazioni in ambito didattico e formativo dei contenuti e dei metodi propri degli studi romanzi”.
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