RAGUSA – Continua la battaglia di cittadini e associazioni per difendere la spiaggia di Randello, situata al’interno di una riserva naturale in provincia di Ragusa. La sabbia dorata finissima e un mare incontaminato sono il biglietto da visita di Randello che, però, ha vissuto un’estate di fuoco.
Motivo del contendere è legato alla costruzione – a partire dallo scorso luglio – di una struttura in legno, appartenente a un resort con campo da golf annesso, che offrirebbe ai propri clienti un servizio in spiaggia esclusivo. L'”invasione” è stata mal tollerata da cittadini e associazioni che contestano la disponibilità data dalla direzione del Parco nei confronti del resort.
“Il ruolo del’ente Parco – scrivono in una nota diffusa alla stampa i cittadini riuniti nel comitato Randello Libera – non è quello di fare o incentivare il turismo, il compito istituzionale di questo ente è un altro. L’ente è custode di un patrimonio naturale, d’interesse comunitario, di immenso valore. La sua funzione è quella di tutela dell’ambiente, di prevenzione e repressione di reati specifici, sanciti dalle normative comunitarie, nazionali e regionali”.
Alla politica, nello specifico ai deputati regionali ragusani, si è appellata l’associazione Fare Verde per chiedere delle azioni ispettive urgenti per verificare lo stato dei fatti ed eventuali responsabilità della Forestale in relazione alla spiaggia di Randello.
“Riteniamo i fatti accaduti – scrive l’associazione – di estrema gravità e debbono allarmare in particolar modo i rappresentanti istituzionali del nostro territorio presso la Regione Siciliana, sul ruolo svolto dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e dall’UST di Ragusa”.