VITTORIA – Liti, querele e coinvolgimento di un senatore, un deputato regionale e di un giornalista minacciato dalla mafia.
Come abbiamo già raccontato sono stati giorni convulsi per il Movimento Cinque Stelle in città. Troppo importante il prossimo traguardo elettorale e troppe “mire” verso la candidatura hanno creato un dibattito interno molto forte.
Dopo le querele sporte dal senatore Giarrusso e dal giornalista Borrometi nei confronti di tre attivisti è lo stesso Meetup di Vittoria a fare chiarezza.
La nota spiega “la presa di distanza da dichiarazioni e comportamenti che riteniamo non consoni all’etica e alla morale del movimento” e ricorda la posizione critica nei confronti delle affermazioni “riguardanti Beppe Grillo, secondo le quali Beppe ha giustificato la mafia, durante il suo discorso tenuto allo sfiducia day dell’Ottobre 2014, mentre altre affermazioni definivano tutti i portavoce del M5S “pupàri” o dittatori, per finire in dichiarazioni che relegavano le nostre manifestazioni utili solo alla conta degli attivisti”.
“Se si prova un tale disprezzo nei confronti di tutto il Movimento – proseguono i grillini – e delle persone che lo compongono, per quale motivo si resta a farne parte? Il movimento non costringe nessuno a rimanere , ma si chiede, ed abbiamo chiesto, chiarezza per stabilire da che parte stia un attivista”.
Per il meetup si è “infangato l’operato di persone che combattono la mafia tutti i giorni a costo della propria vita e ci riferiamo alle gravi insinuazioni sollevate sull’assegnazione della scorta a Borrometi, tramite il Senatore del M5S Giarrusso, membro della Commissione antimafia. Non accettiamo gravi affermazioni quali “decisioni dittatoriali” , riferite al Movimento, oppure dicerìe su “decisioni prese in garage”. Il movimento è anche fin “troppo” democratico, tanto da consentire per lungo tempo, troppo tempo, ad alcuni attivisti di impedire un sereno svolgimento del lavoro assembleare assumendo atteggiamenti non consoni all’etica ed ai principi del movimento”.
Così è stato prodotto un documento indirizzato al blog di Grillo che valuterà l’accaduto e nel quale si stigmatizza l’accaduto.
“Quale epurazione, quale espulsione antidemocratica e occulta? Un chiarimento delle posizioni di ognuno era necessario e doveroso, seguito da un allontanamento dal M5S, che si fonda sulla trasparenza interna, ancor prima di quella esterna”, conclude la nota.
Adesso si attende una “diffida” dal blog ma i dissidenti pare che non vogliano arrendersi e sono sul piede di guerra.
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