Vittoria, Moscato (FdI): “Dimissioni di Dezio”. Replica il sindaco Nicosia

VITTORIA – Continua a tenere banco a Vittoria il “caso Dezio”. Lo scandalo è stato scoperchiato l’altro ieri sera dalle opposizioni durante il civico consesso: una determina dirigenziale ha affidato al figlio dell’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Dezio un incarico da 97mila euro per la realizzazione di alcune strutture all’interno del Mercato ortofrutticolo. determina dezio “Se qualcuno era alla ricerca di un paradossale paradosso, ritengo sia stato servito – spiega il consigliere di Fdi Giovanni Moscato -. La vicenda Dezio di “laqualunquiana” memoria dimostra ancora una volta come la città di Vittoria sia governata da uomini che fanno prevalere gli interessi personali e di famiglia a quelli pubblici. Già! Attorno alla famiglia ruota la gestione politica di una città come la nostra che pare sia ripiombata nel vuoto conoscitivo del dopoguerra, quando chi governava faceva leva sulla non conoscenza dei fatti. Nel 2014, grazie a Dio, non è così. 97 mila euro, ecco l’emolumento, quantificato da determina, per l’ incarico riconosciuto dall’amministrazione comunale ad un professionista definito di fiducia”.

La protesta dei consiglieri d'opposizione

La protesta dei consiglieri d’opposizione

I consiglieri di Fdi – Andrea Nicosia e Giovanni Moscato – puntano il dito contro gli amministratori cittadini: “Il padre che conferisce al figlio, (ndr. il conferimento è avvenuto , come dimostra il documento, con una determina dirigenziale) dietro il tacito consenso di un’intera giunta municipale, sindaco compreso. Che sia conflitto d’interessi questo? O trattasi soltanto di becera arroganza politica? In entrambi i casi non si può di certo stare a guardare”.

“Come opposizione – continuano Moscato e Nicosia – abbiamo scoperchiato una pentola che rischiava di non esplodere. Il silenzio aiuta questi giochetti che di chiaro e corretto non hanno nulla. Strategie che vanno in barba all’intelligenza dei vittoriesi, di quei giovani e non che giornalmente, conoscendo il sacrificio, lottano per trovare una sistemazione lavorativa decorosa. Ecco cosa ha fatto l’assessore Dezio conferendo al figlio l’incarico di cui sopra; ha offeso l’intelligenza dei vittoriesi”

“Il sindaco? Ed il Partito Democratico? Silenzio! Assordante! – continuano i due consiglieri di fratelli d’Italia – Nessuno parla, nessuno scrive, nessuno ha la capacità di denunciare un fatto che è di una gravità inaudita. Loro, complici morali di una vicenda, che non rende onore alla Vittoria laboriosa che oggi più di ieri deve trovare il coraggio di ribellarsi a logiche affaristiche”.

Ai consiglieri non bastano le dichiarazioni delll’assessore alla Trasparenza Piero Gurrieri che quest’oggi ha confermato “il giudizio di assoluta inopportunità di una determina inconcepibile nella forma e nella sostanza”.

Comprendiamo – continua Nicosia – la provenienza del silenzio. Si. E’ data dalla connivenza di pensiero e di azione che tiene uniti oramai da anni il Partito Democratico e la giunta. Un unicum capace di offendere il senso nobile della politica e soprattutto i vittoriesi. E’ per questo che la presa di posizione di Gurrieri, che chiede la sola revoca dell’atto, non ci basta! Vogliamo le dimissioni di un assessore il cui puzzo del conflitto d’interessi è oramai ristagnante”.

“Si sa – conclude la nota – “i figli so piezz e core”, ma i soldi pubblici rimangono pubblici, che siano del Comune o della Regione, poco importa. Rispetto, prima di tutto. Dimissioni, dimissioni, dimissioni e se così non sarà avremo la prova provata della complicità di tutti gli amministratori e del PD che ormai sguazzano in un sistema della gestione della cosa pubblica a dir poco torbido”.

In mattinata il sindaco Giuseppe Nicosia ha fatto pervenire un suo intervento che pubblichiamo:

“Dal punto di vista della legittimità – dichiara il primo cittadino – ho verificato che non vi è alcuna illegalità nella nomina. In ogni caso, il segretario generale ha inoltrato una richiesta di verifica al dirigente e un controllo di legittimità, all’esito dei quali potremo dire con certezza se si è operato nella legittimità, come ritengo, o meno, e in quest’ultimo caso si interverrebbe con l’annullamento”.

“Dal punto di vista dell’opportunità e dell’etica, fermo restando che io non nominerei e non ho nominato parenti di assessori in carica, e chiedo ai dirigenti, nella loro autonomia gestionale, di fare altrettanto, nel caso di specie non esiste neanche questo aspetto, visto che l’architetto Rosario Dezio è stato incaricato, congiuntamente ad un altro tecnico (l’amministrazione comunale ha coinvolto in questi anni decine di giovani professionisti per le opere pubbliche, per dare a tutti la più ampia possibilità di lavoro e di crescita professionale) il 19 novembre 2012, ben prima che Angelo Dezio diventasse assessore (lo è diventato il 2 luglio 2013, e a quella data l’incarico era già stato ampiamente svolto).

“L’atto dirigenziale del 22 ottobre 2014 è solo la naturale e doverosa prosecuzione del rapporto professionale, per portare a compimento la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori e per non perdere il finanziamento a causa di tempi lunghi e di un’attività progettuale diversa rispetto a quella presentata per ottenerlo, come ampiamente spiegato nella determina e come condiviso dall’amministrazione comunale.

“Quanto agli onorari, non siamo noi a stabilirli, ma sono quelli conteggiati nel decreto di finanziamento, e non sono a carico del Comune. Mi sento perciò di esprimere la massima solidarietà al giovane professionista Rosario Dezio, fatto segno di una pesante campagna denigratoria perché porta quel cognome che agli stessi denunzianti era tanto caro sino a qualche tempo fa. Temo che questa polemica sia più che altro una caccia all’uomo e una persecuzione morale, un po’ come si è tentato di fare più volte con il vicesindaco Filippo Cavallo e con il sottoscritto”.

Inoltre anche la segreteria cittadina del Pd ha risposto in merito: “L’opposizione, in questo caso guidata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, scimmiotta il peggior esempio della politica nazionale. Vale a dire, quello di un continuo sciacallaggio nei confronti di amministratori o dirigenti del Partito Democratico. Mi sembra di vedere, anche in Consiglio comunale, ciò che accade in Parlamento, quando i deputati, per contestazioni puerili, in barba ai regolamenti, espongono volantini ingiuriosi in favore di camera”.

“Gli esponenti di Fdi – prosegue la nota democratica – chiedono un sussulto di dignità al PD. In realtà, da tempo, hanno perso la loro nell’assurda alleanza con tutte le altre formazioni politiche presenti in Consiglio comunale, solo con il mero scopo di denigrare, attraverso attacchi personali, i dirigenti del PD.
Nel merito della questione politica di opportunità o di una fantomatica etica che viene sbandierata secondo le convenienze politiche o gli umori personali, ritengo che ci si dovrebbe attenere alla legittimità di una determina dirigenziale che risulta essere un atto gestionale.”.

“Di certo – conclude il segretario dem Cannizzo – non posso tollerare lezioni di etica politica da parte di chi, fino a ieri, era pronto a dialogare con il PD, solo per ottenere un incarico assessoriale, senza avanzare alcun programma politico. In ogni caso, considerata la delicatezza della questione, nei prossimi giorni, il PD avvierà al proprio interno una riflessione sull’accaduto, convocando la segreteria e il gruppo consiliare”.