RAGUSA – “Chi fa rete ha più vantaggi perchè può migliorare la propria attività ma può anche essere più concorrenziale rispetto alla posizione individuale di partenza“.
Così, Maria Cristina D’Arienzo, responsabile dell’area imprese di Confagricoltura, ha voluto evidenziare, durante uno dei seminari indetti dalla stessa associazione sindacale al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla, l’importanza del nuovo strumento messo a disposizione della filiera: le “reti di impresa”.
Uno strumento moderno, in grado di porre le imprese agricole al centro di nuove sfide legate all’innovazione e all’internazionalizzazione, partendo dall’aggregazione delle aziende nell’ambito della filiera agricola.
“Innovazione e competitività – spiega la D’Arienzo – grazie alle reti di impresa sono più a portata di mano e rappresentano la vera novità in un mercato in continua evoluzione. I partner possono essere naturalmente le imprese agricole, che tra loro si alleano con questa nuova finalità, ma anche imprese di settori diversi. Lo strumento tende a guardare con occhio positivo alla filiera innestando percorsi virtuosi tra imprese primarie di produzione, quelle di trasformazione fino ad arrivare a quelle che si occupano di commercializzazione. Ma c’è di più. Anche sotto l’aspetto del credito chi arriva in banca sulla base di un contratto di rete o di una progettualità da sviluppare nella direzione dell’aggregazione, ha più possibilità di ottenere finanziamenti”.
Uno strumento che, nonostante sembri rappresentare un lasciapassare per la grande distribuzione, garantendo sia un prodotto aggregato e di qualità sia delle commesse assicurate, prevede una sorta di alleanza tra varie imprese; operazione che, soprattutto in Sicilia, sembra rappresentare una vera sfida, come ricorda il direttore provinciale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, che, inoltre, annuncia l’avvio di una sperimentazione tra reti di imprese.
“Tutto questo potrà consentire alle imprese – ha rimarcato Gambuzza – pur se in un periodo a medio-lungo raggio, un accrescimento della propria redditività perché si allarga il ventaglio dei clienti e si accresce la qualità delle produzioni”.
Al seminario sono anche intervenuti Nicola Caputo e Roberto Caponi, i quali si sono soffermati sugli aspetti fiscali e sindacali. Tra gli aspetti innovativi delle reti di impresa vanno colti senza dubbio quelli riferiti alla possibilità di organizzare insieme la produzione agricola, arrivando poi alla divisione del prodotto tra le parti in funzione degli apporti che ciascuno ha offerto durante l’attività, ma non va dimenticato anche l’obiettivo della conduzione sociale che si raggiunge, creando maggiore responsabilità tra le imprese che fanno parte della rete.