RAGUSA – La scissione parte da Ragusa e ha un nome e cognome: Valentina Spata. La pasionaria democratica di forte fede civatiana con una lettera aperta sul blog dello stesso Pippo Civati ha annunciato la scissione dal Pd di oltre 500 amministratori locali, militanti e dirigenti.
“Non siamo più disposti – scrive la Spata all’interno della sua lunga lettera aperta – a rimanere all’interno di un partito in cui non ci riconosciamo. Il Pd siciliano, più di quello nazionale, ha bisogno di un anno zero. Nel cambiare tutto affinché niente cambi siamo maestri da secoli. Le campagne acquisti spregiudicate che si susseguono dal congresso ad oggi non aiuteranno certo a trovare quell’identità riformista che servirebbe per rimuovere i macigni che opprimono la nostra Regione”.
“E fin quando – aggiunge Valentina Spata – il quadro politico rimarrà questo la gente continuerà a disertare le urne nella convinzione che tanto chiunque andrà al Governo non sarà capace di risolvere i problemi reali della Sicilia”.
Per i civatiani le differenze di vedute sono insanabili ma precisano che si trovano costretti a uscire dal Pd perché non vogliono essere “complici di questo disastro e di questo sistema per nulla democratico”.
Gli ingressi di politici di estrazioni variegate non hanno per nulla convinto i dissidenti democratici: “Abbiamo subito fin troppo. In questi mesi abbiamo assistito, con grande sofferenza, all’ingresso di personaggi come l’ex Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto (già Udc, poi Pdl, poi di nuovo Udc) premiato con l’elezione a Presidente regionale del Pd dopo la folgorazione renziana; l’on. Dipasquale, ex berlusconiano di ferro e sindaco Pdl di Ragusa; l’on. Giovanni Di Giacinto passato da Grande Sud di Gianfranco Miccichè al Megafono e poi al Pd, uno che sulle gare d’appalto a Castaldaccia, quando fu Sindaco di centrodestra. E poi una pletora di consiglieri comunali, sindaci, assessori tutti di matrice estranea ai valori fondanti del Pd e incompatibili con qualsiasi ipotesi di cambiamento. Di fronte a tutto ciò il nostro grido di dissenso non è servito a niente”.
Ciliegina sulla torta è stato l’annuncio dell’intesa raggiunta dal Pd con Articolo 4 di Sammartino e Sudano.
“Perché non ci sentiamo – prosegue la lettera – rappresentati e non ci riconosciamo in questa classe dirigente politica, quella del Pd, che in questi anni ha fatto del posizionamento, dello strategismo e del puro tatticismo, gli unici modi con cui misurare la propria azione politica”.
Quale sarà il futuro dei civatiani? Già da tempo – e la kermesse vendoliana Human Factor di qualche tempo fa a Milano è una prova – ci sono delle interlocuzioni con Sel per creare un polo aggregante per la sinistra.
A Ragusa – la città di Valentina Spata – e a Palermo diversi sono stati gli incontri tra i civatiani e Sel e qualcosa bolle in pentola: il prossimo 21 marzo ci sarà un evento a Palermo, una sorta di Human Factor isolana, per sancire l’avvio di un percorso comune.
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