Comiso, sulla terra dei fuochi respinto il ricorso contro il Comune

Comiso, sulla terra dei fuochi respinto il ricorso contro il Comune

COMISO – Era stata definita la terra dei fuochi casmenea e ricordava la devastazione avvenuta in Campania.

A Comiso, in una ex cava di pietra in contrada Porrazzito, si erano sviluppate nubi di fumo tossico che si sviluppavano dal terreno che hanno inondato di odori sgradevoli tutta la zona.

Probabilmente i materiali “sepolti” nella cava e coperti con del cemento hanno fatto capolino dalle crepe provocando queste fumarole.

Il tutto ha creato allarme per i residenti spaventati dalle nubi nere e dalle conseguenze che potrebbero avere per la salute e per l’ambiente.

Successivamente le rilevazioni dell’Arpa e alcuni studi effettuati avrebbero fatto emergere tracce di diossina e di altre sostanze pericolose e la procura di Ragusa ha avviato un’inchiesta e la prefettura ha convocato dei vertici per chiarire la situazione.

Ampie zone della contrada di Comiso erano stato sequestrate qualche anno fa nell’ambito di un’inchiesta della procura di Gela sul traffico illegale di rifiuti.

Inoltre l’Arpa ha messo in guardia per i pericoli relativi alla contaminazione delle falde acquifere sottostanti.

Adesso l’esito giudiziario dovrebbe favorire l’iter per le bonifiche. Infatti il Tar di Catania ha rigettato – lo scorso 13 maggio – il ricorso presentato dalla ditta Soif contro la Provincia e il Comune di Comiso per l’annullamento delle ordinanze che ingiungevano l’esecuzione delle bonifiche.

“A questo punto – ha dichiarato il sindaco Filippo Spataro – chiediamo che le parti in causa attuino senza indugio e comunque entro i trenta giorni dall’emissione della ordinanza quanto disposto dalla Provincia regionale di Ragusa, trasmettendo alla Regione il piano di caratterizzazione, cosicché si possa convocare la conferenza dei servizi prevista per legge. Invito la ditta ad onorare, in questo modo, gli impegni assunti nel tavolo tecnico istituito presso la Prefettura di Ragusa e confermati nella comunicazione del 1° aprile 2015. In caso contrario attiveremo l’intervento sostitutivo, previsto per legge, chiedendo eventualmente alla regione di anticipare le adeguate risorse economiche per l’esecuzione della bonifica. Preannunzio anche che costituiremo il Comune di Comiso parte civile nel procedimento penale che sarà celebrato contro i responsabili dell’inquinamento e che richiederemo immediatamente che si riunisca il tavolo tecnico attivato presso la prefettura così da procedere in maniera condivisa e senza ulteriori ritardi nell’avvio delle operazioni di bonifica dell’area”.