MODICA – Incidente stradale mortale a Figline Incisa, in Toscana. Il bilancio è tragico: a perdere la vita sia un 47enne di Modica, Salvatore Barone, imprenditore nel settore delle piscine, sia un 73enne di Prato, Saverio Picerno.
Incidente mortale in Toscana, 2 morti
L’imprenditore stava percorrendo con la propria auto, una Land Rover, l’autostrada A1, tra Incisa Reggello e Firenze sud, in direzione nord.
Al chilometro 313 si è verificato lo scontro frontale con un furgone di una ditta di trasporti e noleggio di Montecatini Terme, con a bordo tre persone, guidato da un 73enne di Prato, Saverio Picerno.
L’impatto è stato fatale, entrambi sono morti sul colpo. Vani i soccorsi.
Indagini in corso
Gli investigatori stanno cercando di comprendere come mai il furgone abbia improvvisamente cambiato corsia, causando la collisione mortale con l’auto di Salvatore Barone.
Le altre due altre persone a bordo del furgone hanno riportato ferite. Tra questi, il titolare dell’azienda, rimasto gravemente ferito e trasportato di urgenza a Careggi.
Tra i primi a prestare soccorso alcuni vigili del fuoco del comando di Novara che stavano transitando sul posto, raggiunti poi dai colleghi di zona, dai soccorritori del 118 e dalla polizia stradale.
Messaggi di cordoglio per l’imprenditore modicano
Salvatore Barone si era trasferito in Toscana da diversi anni e aveva avuto successo con la sua attività di imprenditore nel settore delle piscine.
Nei social si stanno moltiplicando messaggi di cordoglio per la vittima siciliana. “Sono senza parole Salvatore, ti dicevo sempre che nella vita tu costruivi sogni, non piscine. Ti stimavo davvero come imprenditore, a tutte le persone che mi hanno chiesto informazioni sulla mia piscina ho sempre parlato di te con toni entusiasti. Non è giusto andarsene così a 47 anni, senza un perché, solo perché una macchina impazzita ti centra in pieno mentre sei tranquillo per la tua strada. Il pensiero mi mette i brividi, mi fa stare male, male, male. Un abbraccio grande ai tuoi cari“, scrive Francesco.
“La tua professionalità era rara – scrive Giuseppe – Tu lavoravi con passione, ogni progetto lo realizzavi come fosse per te, non per un cliente: sarai sempre il re delle piscine. Dedizione e impegno, ma soprattutto amore per ciò che facevi. Siamo molto addolorati“.