Giovanni Caccamo vince a Sanremo: “Questa vittoria la dedico a mio padre”

MODICA – Occhi fissi nel vuoto e una tensione ben visibile mentre era seduto al pianoforte. È il giovanissimo cantante modicano a catturare il cuore di tutti con un brano orecchiabile ed emozionante  che parla dell’invito a ritornare se stessi.

Giovanni Caccamo è il vincitore delle Nuove proposte del festival di Sanremo 2015 con il poetico brano “Ritornerò da te” da lui scritto e composto. Vincitore per tre volte perché ha ricevuto anche il premio della Critica “Mia Martini” – Sezione Giovani assegnato dai giornalisti accreditati in Sala stampa al Roof dell’Ariston e il Premio Sala Stampa Radio-Tv-Web (tv, radio e siti accreditati presso il Palafioril) che da qualche anno prende il nome “Lucio Dalla”.

Insomma il giovanissimo siciliano con la sua energia umile e dimessa ha messo tutti d’accordo scalzando la follia e la grinta dei Kutso con il 56% dei voti  e si è aggiudicato tutti e tre gli ambiti premi delle nuove proposte.

Appresa la notizia, il commento a caldo di Caccamo in diretta su Radio2 non si è fatto attendere:Che figata. Che vi devo dire sono contentissimo. Ci speravo ma sinceramente la cosa che mi è piaciuta è essere stato in finale con i Kutso che sono molto diversi da me quindi è stato tutto molto più rilassante. Ognuno cantava in base al suo stile. Erano due cose fighe. Questo è stato l’inizio del focus del sogno reale. Mi trovavo 4 anni fa a intervistare Raphael Gualazzi da inviato e sognavo di trovarmi nella sua situazione, nello stesso albergo in cui ora alloggio, con la stessa etichetta e famiglia discografica e oggi ho realizzato quel sogno. Sulla statuetta che mi hanno consegnato c’è scritto 13 febbraio 2013 è una data importante perché è il giorno del volo di mio padre. Per me è fantastico“.

Un’emozione unica perché Giovanni ha perso il padre a causa di un tumore che l’ha sottratto sin da bambino ai suoi calorosi abbracci. Da bambino andava in Francia pensando di fare una vacanza quando in realtà era tacito accompagnatore dei cicli di chemio che il padre era costretto a fare. E in “Mezze verità” un altro brano del giovane cantautore sono proprio queste menzogne d’amore ad essere narrate.

Caterina Caselli, madre musicale del cantautore e scopritore del suo talento insieme a Franco Battiato definito da Caccamo come “mentore silenzioso e mio padre musicale con cui ha duettato il suo album di esordio “Qui per te” scritto per il decennale della morte del padre, così lo ha descritto in diretta radio: “Giovanni è una persona che conosco da poco tempo ma abbiamo familiarizzato molto ma con lui questo non è difficile perché è capace di lasciare tracce ovunque e entrare in empatia con tutti. Si è creata una bella armonia. Al di là dell’aspetto professionale e creativo per cui io stimo molto Giovanni, per me è importante soprattutto l’aspetto umano e l’attenzione verso gli altri che lui ha dimostrato abbracciando i Kutso”.

Il giovane modicano appena proclamato vincitore non si è limitato ad abbracciare i suoi avversari ma anche Carlo Conti riuscendo, in un’impeto di improvvisa energia che ha stupito tutti, a sollevarlo da terra e farlo volteggiare per qualche istante tra applausi e sorrisi. Un modo speciale per ringraziare il conduttore di avergli permesso di coronare il sogno di tanti giovani che si affacciano in questo mondo meraviglioso ma di non sempre facile approdo.

Una grande porta si apre per un altro siciliano che ha saputo trasmettere la sua grande emozione tremando visibilmente mentre teneva in mano la statuetta simbolo della sua vittoria. Indimenticabili per i suoi fans e per coloro che hanno creduto in lui quelle braccia lasciate cadere lungo i fianchi, quegli occhi trepidanti e vaganti tra cielo e terra e quei suoi dolci e sommessi sbuffi d’ansia segno di una sentita speranza di vittoria che ora, è diventata una realtà tangibile che gli permetterà di volare verso un futuro imperscrutabile ma ricco di grandi aspettative.

In chiusura il campione delle nuove proposte ha cantato di nuovo il suo successo dedicando la sua vittoria al padre scomparso. Con la poesia nel cuore Caccamo rivolge agli italiani i suoi profondi versi “Immagina di noi l’inverosimile, un posto surreale dove vivere e poi perdersi. Immagina che niente possa ucciderci“. È questo il mondo reale e immaginario cantato da Giovanni ma che apparitene a ciascun uomo e in cui l’importante è sapersi ritrovare quando si rischia di perdersi.