RAGUSA – Piergiorgio Odifreddi, matematico e filosofo di indubbia fama, ha partecipato al master formativo tenutosi a Ragusa “Genitori e figli – Istruzioni per l’uso“. Durante il convegno lo studioso ha affermato che il nuovo umanesimo ed il pensiero scientifico sono due mondi che, contrariamente a quanto ritenuto da molti, hanno parecchi punti in comune, tanto da potersi ritenere settori confinanti del pensiero umano.
Una simile riflessione ben si adatta al tema di fondo del seminario che, come ha subito notato Piergiorgio Odifreddi, vede il sapere e la divulgazione scientifica ai margini della formazione e del percorso di crescita destinato ai nostri ragazzi. L’illustre filosofo e matematico ha quindi affermato che “nella divulgazione scientifica c’è la necessità di guardare ai fatti basilari. Ma la difficoltà reale è che si va sempre più in salita in questo ambito. E questo rende difficile e complesso al tempo stesso il progetto e il lavoro del divulgatore. Lo cerchiamo di fare anche nei modi più indolori possibili, come festival, radio, articoli sui giornali, ma sicuramente non come andrebbe realmente fatto cioè in modo accademico“.
Qualcuno, stuzzicato dagli spunti di riflessione condivisi da Piergiorgio Odifreddi, ha subito fatto notare che le nuove generazioni sono difficilmente educabili rispetto a quelle che le hanno precedute. Il professore ha quindi risposto alla provocazione: “Credo che stia diventando sempre più un problema. Prendiamo ad esempio la matematica che è una disciplina che richiede una grande concentrazione. Purtroppo nella società attuale, dove ci sono più mezzi tecnologici, gli smartphone, internet, il rischio è proprio quello di andare verso la direzione contraria. Già all’università è decisamente caduta la capacità di attenzione degli studenti. Una volta riuscivamo a fare degli insegnamenti che potevano durare anche un’ora e non c’era alcun problema. Adesso dopo anche cinque minuti, l’attenzione è già persa, si guarda il cellulare, si pensa ad altro. E noi professori siamo in qualche modo costretti a diventare come attori sul palcoscenico, inventandoci qualche battuta, qualche storiella per destare nuovamente l’attenzione non appena cala. Credo in generale che non ci sia più la cultura della ricerca approfondita e persistente, nemmeno nel mondo della politica che è poi quello che regge le sorti della società di oggi. E credo che questo sia un errore”.
Al seminario “Genitori e figli – Istruzioni per l’uso” erano inoltre presenti Rosario Alescio, presidente di Logos, e Fabio Pipitò, rappresentante del CiDi. Il ciclo di conferenze sull’argomento proseguirà con un nuovo appuntamento già fissato per il prossimo 13 gennaio: in quell’occasione sarà il sociologo Domenico De Masi a presenziare al dibattito.