VITTORIA – Ancora emergenza aste giudiziarie a Vittoria. A intervenire sull’ennesimo caso sono i Forconi, da sempre in prima linea per difendere le famiglie colpite dagli sfratti.
In questo caso si tratta della famiglia Starace che, con un figlio disabile, il prossimo lunedì dovrà lasciare l’abitazione.
Così il movimento di Mariano Ferro ha inviato un appello all’acquirente per cercare di “trovare un accordo per fare in modo che la casa torni nella piena proprietà della famiglia, che oltre ad essere condannata dal destino per l’incidente accorso al figlio che lo ha reso disabile per tutta la vita, non può ulteriormente pagare per un debito originario risibile di poche migliaia di euro”.
“Siamo pronti da tempo a collaborare per la sottoscrizione di un fondo che possa per intero risarcire l’aggiudicatario – spiega una nota dei Forconi – possiamo rimettere in pista l’ipotesi di quell’imprenditore di Messina che si rese disponibile ad acquistare lui l’immobile per far rimanere la famiglia al suo posto, ma prima di muoverci chiediamo almeno la disponibilità a cedere l’immobile. La legge è legge e va rispettata, ma quando, come in questo caso, la legge va palesemente contro i canoni dell’umanità e del buon senso non è legge è solo il delirio e la disattenzione di un parlamento e di un governo che anziché curare gli interessi degli italiani tutelando almeno i più deboli, cura gli interessi dello sciacallaggio e della speculazione finanziaria”.
Così i Forconi hanno preannunziato dure lotte per il prossimo lunedì.
E’ intervenuto anche il sindaco ipparino Giuseppe Nicosia dicendo che “si tratta di due dolorosi casi umani (riferendosi alle famiglie Starace e Guarascio accomunate dallo stesso problema; ndr) per cui rivolgo un appello ai legali che seguono le vicende dell’immissione in possesso delle abitazioni di continuare a temporeggiare in attesa che si trovino soluzioni, con il recupero di quanto finora speso dai nuovi acquirenti, per la vendita agli ex proprietari”.
“Il mio appello – ha continuato il sindaco – è forte per un atto di generosa umanità e di attenzione verso due dolorose vicende”.