VITTORIA – Ore di tensione e paura, ieri nel tardo pomeriggio a Vittoria, per due operatori di un centro di accoglienza convenzionato con la prefettura che ospita diversi extracomunitari sbarcati sulle coste ragusane.
Ieri, intorno alle 18, è stato necessario l’intervento della polizia di Vittoria per liberare i due responsabili della casa di accoglienza che erano stati sequestrati da 12 migranti imbufaliti per non avere ottenuto il loro pocket money settimanale di 17 euro circa.
Complessivamente la struttura ospita 45 extracomunitari di diversa nazionalità, ma tutti richiedenti asilo politico e che nei primi giorni di luglio il Servizio Centrale del Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati, aveva disposto il trasferimento (di 34 di loro) in diverse strutture SPRAR della provincia di Agrigento.
Già allora all’interno della struttura vittoriese vi erano state tensioni perché tutti i giovani designati al trasferimento si erano rifiutati di partire creando scompiglio: era dovuta intervenire la polizia che solo dopo ore di estenuante mediazione era riuscita a sedare gli animi.
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Ieri di nuovo momenti di fibrillazione: la mancata emissione del pocket money – che sarà consegnato ad Agrigento – ha indotto un gruppo di migranti -,guidato da Omaru Dabadou (24enne della Gunea), a sottrarre le chiavi dello scooter del responsabile e del telefono in dotazione alla struttura per impedire che venisse avvisata la polizia.
Così un vero e proprio sequestro è andato in scena per cercare di strappare dalle mani del collaboratore un mazzo di chiavi tra le quali vi era quella della cassaforte dove viene custodito il denaro destinato alle esigenze della struttura, della cui esistenza tutti gli ospiti sono a conoscenza.
Soltanto il sangue freddo degli operatori ha impedito che la situazione degenerasse e l’arrivo degli agenti ha consentito di liberarli e i 12 autori del sequestro sono stati subito individuati e identificati.
Tutti sono stati arrestati per i reati di sequestro di persona e tentata rapina in concorso. La dottoressa Monica Monego della Procura della Repubblica di Ragusa, ha disposto che tutti gli arrestati venissero posti agli arresti domiciliari.
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