COMISO – Dopo l’arresto di un individuo straniero di 23 anni che aveva tentato un approccio sessuale nei confronti di una giovane commerciante a Comiso, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno avviato un’indagine che ha portato rapidamente all’identificazione di un altro soggetto coinvolto nell’aggressione al marito della donna.
Il soggetto in questione è un 20enne di nazionalità tunisina che, sebbene non fosse presente al momento dell’aggressione sessuale, si era introdotto illegalmente nel negozio e aveva commesso reati di violazione di domicilio aggravata e lesioni personali aggravate in concorso.
Indagini e analisi dei sistemi di videosorveglianza
In stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria, gli agenti hanno proseguito le indagini, ricostruendo in modo dettagliato gli eventi e raccogliendo prove che implicano la responsabilità penale del tunisino.
Gli agenti hanno interrogato diverse persone informate sui fatti, che hanno fornito una collaborazione attiva. Inoltre, le autorità hanno analizzato le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza.
Questi elementi di prova hanno portato il gip del Tribunale di Ragusa a emettere un’ordinanza di convalida dell’arresto e applicazione della custodia in carcere per entrambi gli autori dei reati.
La Polizia di Stato, pertanto, ha trasferito l’individuo nel carcere di Ragusa per essere detenuto in attesa di ulteriori procedimenti.
Lo svolgimento dei fatti
Per ricostruire la dinamica dei fatti, un individuo di 23 anni è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una commerciante di 33 anni a Comiso, nella provincia di Ragusa.
Secondo quanto emerso dalle indagini finora condotte dagli investigatori, la donna si trovava fuori dal suo negozio insieme a un’amica e alla figlia di quest’ultima, con l’intenzione di raggiungere il marito parcheggiato poco distante.
In quel momento, il giovane di origine algerina si sarebbe avvicinato loro rivolgendo commenti inappropriati. Successivamente, l’individuo avrebbe abbassato i pantaloni e le mutande, spingendo poi la donna contro la vetrata.