RAGUSA – I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito delle attività di tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, a seguito di indagini della Procura della Repubblica, hanno denunciato il rappresentante legale di una società di Comiso, operante nel settore dei trasporti e della logistica, per l’uso improprio di crediti d’imposta destinati agli investimenti nel Mezzogiorno e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un totale di oltre 704.000 euro, di cui circa 490.000 già compensati illecitamente.
I controlli su una società di Comiso
I militari della Compagnia di Vittoria hanno scoperto che, tra il 2017 e il 2023, la società ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una serie di investimenti in beni strumentali per ottenere agevolazioni fiscali, in violazione delle normative, poiché il settore di attività era escluso dal beneficio e i beni acquistati risultavano usati anziché nuovi.
Inoltre, in alcuni casi, sono stati presentati solo preventivi, senza che si procedesse all’effettivo acquisto dei beni, contribuendo così ad aumentare il credito indebitamente maturato.
Alla luce delle prove raccolte, i finanzieri hanno denunciato il rappresentante legale all’Autorità Giudiziaria per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebita compensazione, richiedendo le misure ablative relative.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, pari alla somma indebitamente compensata, quantificata in oltre 490.000 euro.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Compagnia di Vittoria il 29 maggio scorso, con il sequestro di conti correnti, beni immobili e terreni, e il blocco del rimanente credito di oltre 200.000 euro tramite la sospensione degli F24 dell’Agenzia delle Entrate.
Le immagini video dell’operazione
Note
Nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà confermata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.