SCICLI – Durante la notte di martedì, un uomo di 30 anni di origine rumena è stato denunciato in stato di libertà per resistenza e violenza nei confronti di un pubblico ufficiale e per il porto di armi o oggetti atti ad offendere. I carabinieri di Scicli sono intervenuti nell’abitazione del giovane su richiesta dei familiari, che erano intimoriti dal suo atteggiamento minaccioso e distruttivo. Poiché il soggetto era incontenibile, i militari hanno dovuto chiedere il supporto dell’Aliquota Radiomobile della compagnia di Modica.
Ubriaco semina il panico
Quando la pattuglia è arrivata, il giovane era chiaramente ubriaco e si è scagliato contro i carabinieri brandendo un coltello da cucina. Dopo i continui rifiuti dell’uomo di gettare l’arma e il suo ennesimo tentativo di aggressione, i carabinieri hanno impiegato la pistola ad impulsi elettrici, nota come taser, per fermarlo.
I militari hanno prima mostrato il dispositivo per indurre il soggetto a desistere, ma non sortendo l’effetto sperato, hanno azionato il raggio elettrico di avvertimento. Quando anche questo non è stato efficace, hanno infine colpito l’uomo con i dardi contenuti nella cartuccia della pistola. I dardi rilasciano una scarica elettrica che, di solito, in pochi secondi, inabilita temporaneamente le funzioni motorie del soggetto attraverso la contrazione involontaria dei muscoli.
Il personale sanitario ha portato l’uomo all’ospedale di Modica, dove è stato visitato e dimesso senza giorni di prognosi.
Il taser
Il taser è in uso ai carabinieri di Ragusa da circa un anno e questa è stata la prima occasione di utilizzo per i militari della compagnia di Modica. L’uso del taser è determinante durante alcuni interventi. Grazie a quest’arma non letale, infatti, è possibile gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di elevato rischio.
Secondo la normativa vigente, il taser è un’arma propria impiegabile dall’operatore di polizia in caso di esercizio di un diritto o adempimento di un dovere, legittima difesa e uso legittimo delle armi. L’operatore può farne uso secondo criteri di adeguatezza e proporzionalità per consentire il controllo fisico di un soggetto al fine di renderlo inoffensivo e/o immobilizzarlo, neutralizzando la minaccia, sulla base della specifica formazione ricevuta e della valutazione dello scenario operativo.