RAGUSA – Continuano i controlli del territorio da parte del comando provinciale dei carabinieri di Ragusa, finalizzati a tutelare la proprietà dei cittadini. Nella notte del 25, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia Vittoria sono stati informati dal proprietario di un terreno riguardo al furto delle sue arance.
Due individui erano entrati nella sua proprietà a bordo di un’auto dopo aver forzato la recinzione di protezione.
L’intervento dei militari ha permesso di sorprendere.i due ladri durante la fuga a bordo del veicolo dopo essere riusciti a raccogliere gli agrumi dagli alberi. I carabinieri sono riusciti a bloccare immediatamente uno dei due ladri, successivamente identificato come G.L., di 40 anni.
Nel frattempo, il complice, alla vista dei militari, è sceso rapidamente dall’auto e.si è dato alla fuga nei campi, riuscendo a far perdere le sue tracce.
Dopo aver assicurato l’autore del reato, i carabinieri hanno scoperto che quest’ultimo era riuscito a raccogliere circa 300 kg di arance dagli alberi, che aveva poi prontamente riposto all’interno dell’auto con cui cercava di fuggire insieme al complice ancora sconosciuto.
I militari, dopo aver recuperato la refurtiva, hanno constatato che i ladri, presumibilmente al fine di accelerare la raccolta illecita, avevano gravemente danneggiato gli alberi di arancio, rompendo e spezzando i rami e compromettendo seriamente la futura capacità produttiva.
I carabinieri hanno proceduto al sequestro dell’auto utilizzata dal ladro e contenente la refurtiva. Successivamente, dopo aver ricevuto la denuncia da parte del proprietario del terreno, hanno arrestato in flagranza di reato l’indagato per il danneggiamento della recinzione e il tentato furto aggravato in concorso con la violenza sulle cose.
L’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria. In seguito a un processo direttissimo, tenutosi nella stessa mattinata, il tribunale ha confermato le prove a carico dell’indagato e convalidato la misura adottata dai carabinieri, ordinando contemporaneamente la restituzione della refurtiva al legittimo proprietario.
Attualmente, i carabinieri stanno conducendo indagini per acquisire elementi investigativi utili all’identificazione del complice fuggito.
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