Risse e tentata estorsione: cinque misure cautelari e tre segnalazioni nel Ragusano

Risse e tentata estorsione: cinque misure cautelari e tre segnalazioni nel Ragusano

SANTA CROCE CAMERINA (RG) – Eseguite a Santa Croce Camerina, nel Ragusano, cinque misure cautelari per i reati di estorsione, spaccio sostanze stupefacenti e risse aggravate, avvenute in più riprese tra dicembre 2024 e marzo 2025. Il provvedimento ha visto in atto i carabinieri del nucleo Operativo di Ragusa e la locale stazione dell’Arma. Il bilancio finale dell’operazione, ha portato a deferire anche altre tre persone all’autorità giudiziaria.

Estorsioni e risse: 5 misure cautelari a Santa Croce Camerina

La misura cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura Iblea, è scaturita dal continuo fronteggiarsi di due famiglie, una italiana e l’altra tunisina, per un presunto debito di alcune migliaia di euro legato ad un acquisto di droga non pagata.

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia da parte della famiglia tunisina, riguardo minacce e aggressioni subite da uno dei loro figli, con un tentativo di estorsione, da parte di una famiglia di Santa Croce Camerina che chiedeva del denaro.

Il diverbio tra due famiglie per un debito di droga non saldato

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Ragusa, il debito al centro della contesa, “contratto in più riprese e le minacce tramite social network per riscuotere le somme mai ricevute, hanno poi segnato il passo verso un’escalation che, dalla pretesa estorsiva nei confronti della famiglia tunisina, è infine culminata in due pesanti risse aggravate, avvenute lo scorso marzo a pochi giorni di distanza l’una dall’altra”.

L’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari un 20enne del posto, indagato per spaccio di sostanze stupefacenti, tentativo di estorsione e rissa aggravata, e un 25enne tunisino, sotto indagini invece per lesioni personali aggravate, per la partecipazione alle risse e il porto di oggetti atti ad offendere.

I provvedimenti

Altri provvedimenti quelli messi in pratica, come l’obbligo di firma e di dimora per due soggetti coinvolti nel tentativo di estorsione, quali un 53enne e un 28enne, rispettivamente padre e fratello dell’arrestato. Obbligo di dimora anche per un 59enne, padre del tunisino arrestato. Eseguite, durante l’operazione, anche delle perquisizioni, che hanno portato alla denuncia di altre tre persone coinvolte a vario titolo nelle risse.