Resistenza ai militari e guida in stato di ebbrezza: 2 denunce nel Ragusano

Resistenza ai militari e guida in stato di ebbrezza: 2 denunce nel Ragusano

RAGUSA – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Modica hanno denunciato all’Autorità giudiziaria un 36enne di origini tunisine, residente a Scicli, ritenuto gravemente indiziato del reato di resistenza a pubblico ufficiale.

L’intervento è scattato dopo la richiesta di aiuto da parte del titolare di un esercizio commerciale, che aveva segnalato la presenza di un uomo in stato di forte alterazione intento a disturbare i clienti. I militari dell’Aliquota Radiomobile hanno individuato il soggetto nei pressi del locale e hanno tentato di riportarlo alla calma.

La reazione violenta e l’intervento dei soccorsi

Alla richiesta di allontanarsi, l’uomo avrebbe reagito in maniera aggressiva, rifiutandosi di collaborare e iniziando a spintonare e colpire i carabinieri. Considerata la situazione, è stato richiesto l’intervento del 118 e, a supporto, è giunta anche una pattuglia della Guardia di Finanza di Pozzallo, per garantire la sicurezza dei presenti.

Dopo alcuni minuti, il 36enne è stato ricondotto alla calma e convinto a rientrare nella propria abitazione. Nei suoi confronti è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Ragusa, incidente con feriti: 20enne positivo all’alcoltest

Un secondo intervento ha interessato Ragusa, dove i carabinieri della Sezione Radiomobile hanno denunciato un 20enne per guida in stato di ebbrezza.

Il giovane era rimasto coinvolto in un incidente stradale con feriti. Sottoposto ad accertamento etilometrico, è risultato positivo con un tasso alcolemico nettamente superiore ai limiti di legge.

Patente ritirata e segnalazione alla Prefettura

Come previsto dal Codice della Strada, al conducente è stata ritirata la patente di guida, successivamente trasmessa alla Prefettura per l’avvio del procedimento di sospensione.

Presunzione di innocenza

La responsabilità penale dei due indagati sarà valutata dall’Autorità giudiziaria competente nel corso dell’iter processuale, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.