RAGUSA – Ragusa si colora di rosso… Il mestiere più antico del mondo come sempre si rivela il più redditizio, ma salgono così a sei le case della perdizione sequestrate solo nel 2015.
Questa volta l’appartamento, appartenente ad un quarantasettenne ragusano, si trovava in via Schininà dove vivevano e “lavoravano” due donne sudamericane con regolare permesso di soggiorno rilasciato dalla Spagna.
[wpvp_embed type=youtube video_code=ULMF8sTxbjk width=670 height=377]
L’operazione è stata condotta dagli uomini di polizia della sezione specializzata in criminalità straniera e prostituzione che, dopo le numerose segnalazioni effettuate dai vicini, durante alcuni appostamenti ha riscontrato un continuo via vai di uomini.
Una volta entrati nell’appartamento gli uomini della polizia si sono trovati davanti una casa bene organizzata e ben rifornita con i dovuti attrezzi di lavoro come gel lubrificanti, fruste, cinghie, corpetti sadomaso… Immediata è arrivata da parte della procura la convalida del sequestro dell’immobile, così come convalidato dal G.I.P.
Durante l’interrogatorio le due giovani brasiliane hanno dichiarato e precisato di non aver ricevuto nessuna intimidazione da parte dell’uomo quarantasettenne, proprietario dell’appartamento, e che si prostituivano liberamente.
Le modalità di lavoro erano le stesse che sono state riscontrate qualche giorno fa durante il sequestro dell’appartamento in piazza Diaz, sempre a Ragusa, dove i prezzi oscillavano dai 20 ai 200 euro secondo la prestazione richiesta.