RAGUSA – Nel trascorso fine settimana i carabinieri della Sezione Operativa della compagnia di Ragusa hanno arrestato 2 ragusani di 20 e 21 anni con l’accusa di produzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini condotte negli ultimi mesi hanno permesso di accertare che i soggetti si dedicavano abitualmente allo spaccio di marijuana su Ragusa e dintorni e gli importanti quantitativi trattati unitamente al giro di clienti hanno fatto subito interrogare gli inquirenti sui canali di approvvigionamento a cui i due ragazzi attingevano.
Nella serata di sabato 16 gennaio i carabinieri di Ragusa hanno notato uno dei 2 soggetti aggirarsi con fare particolarmente attento e sospetto nei pressi di un’abitazione nel Comune di Santa Croce Camerina (Ragusa) che non risultava né in uso né intestata al ragazzo. Pertanto è scattato un controllo nei confronti dell’uomo a cui è seguita la perquisizione dei locali all’interno dei quali, ben occultata nella mansarda, è stata trovata una florida piantagione di 10 piantine di marijuana, ormai mature, ben attrezzata con un impianto di illuminazione e ventilazione, riscaldamento e una serie di temporizzatori che simulavano il fisiologico alternarsi di giorno e notte per permettere una regolare crescita della coltura che veniva curata anche con terriccio e fertilizzanti di qualità le cui scorte erano parimenti presenti nel sottotetto.
A conferma dell’attività illecita posta in essere dai 2 ragusani, i carabinieri di piazza Caduti di Nassiriya hanno sequestrato anche un libro mastro al cui interno erano minuziosamente annotati i nominativi dei clienti dei 2 arrestati insieme alla contabilità dello spaccio che, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe originato un giro di denaro quantificabile in qualche migliaio di euro. A latere delle annotazioni finanziarie erano presenti anche schizzi del progetto dell’impianto di coltivazione.
Infine i militari hanno trovato circa 45 grammi di marijuana pronta per la vendita e diverso materiale per il confezionamento di nuove dosi da immettere sul mercato illecito.
Le risultanze del controllo hanno quindi confermato una gestione di tipo aziendale e molto oculata dell’attività di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, che, data la giovane età degli arrestati, avrebbe verosimilmente potuto coinvolgere anche un numero considerevole di minorenni.
I soggetti venivano pertanto tratti in arresto e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, la quale li collocava agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.