Sequestrati oltre 80mila prodotti contraffatti nel ragusano

Sequestrati oltre 80mila prodotti contraffatti nel ragusano

RAGUSA – Il contrasto alla diffusione di prodotti contraffatti e non conformi agli standard di sicurezza svolge un ruolo cruciale nel garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, che offre condizioni eque di concorrenza per gli operatori economici onesti. Le autorità del Comando Provinciale di Ragusa hanno condotto una serie mirata di controlli del territorio per contrastare la contraffazione di marchi industriali e tutelare il made in Italy e la sicurezza dei prodotti. Come risultato di questa operazione, sono stati sequestrati migliaia di prodotti e denunciati 6 soggetti responsabili.

I controlli mirati sono stati effettuati nei confronti di 6 operatori commerciali nel territorio provinciale. Sono state sequestrate 80 calzature, 31 cappelli e oltre 1.400 capi di abbigliamento contraffatti con i marchi di note case di moda italiane. Inoltre, quasi 1.800 carte da collezione per l’infanzia anch’esse contraffatte. Gli imprenditori responsabili, che operavano a Ragusa, Santa Croce Camerina e Vittoria, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica. Il reato contestato è di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (ex art. 474 c.p.) e ricettazione (ex art. 648 c.p.).



Nel corso delle stesse operazioni per latto alla vendita di prodotti contraffatti, il piano d’azione ha prestato attenzione anche alla tutela della salute dei consumatori. Sono stati infatti sequestrati amministrativamente oltre 82.000 prodotti, tra cui bigiotteria, ferramenta, casalinghi, elementi decorativi, salvagenti, braccioli, maschere da sub e giocattoli. Questi prodotti erano privi delle informazioni necessarie per il consumatore. Ad esempio  precauzioni d’uso, materiali utilizzati e descrizione in lingua italiana, fondamentali per individuare la presenza di sostanze nocive o allergeni.

Per queste irregolarità, i tre responsabili, operanti a Ragusa, Santa Croce Camerina e Comiso, sono stati segnalati alla Camera di Commercio per l’applicazione delle relative sanzioni amministrative.