POZZALLO – Si veste di nero Pozzallo (Ragusa), immersa nel dolore per la prematura scomparsa di Dennis Zafarana, giovane studente di soli 15 anni. La notizia ha colpito duramente la comunità, vicina adesso a mamma Stefania e papà Vincenzo.
Una vita strappata troppo presto
Non sono ancora chiare le circostanze del decesso, ma ciò che resta è l’amarezza dietro ad una notizia così forte che strappa il cuore e fa riflettere sulla fragilità della vita di cui troppo spesso non ci si accorge.
Chi lo conosceva l’ha descritto come un guerriero che ha lottato ogni giorno contro il mostro della sua malattia. Mostro che, apparentemente vincendo, non ha strappato e non strapperà mai il ricordo di quel guerriero racchiuso nell’animo puro di Dennis.
I funerali oggi
Un ultimo, grande addio quello che oggi in mattinata amici, parenti e conoscenti hanno dato a Dennis. Nella Chiesa Madre Madonna del Rosario, chiunque lo amasse era lì presente per ricordare quei sorrisi indelebili di un’anima volata troppo presto.
L’abbraccio dei social
Tramite le onde dei social, la comunità ha abbracciato virtualmente la famiglia con commenti e post che commuovono: “Dennis, tu per me eri come il sole, perché vederti e stare vicino a te illuminava la mia anima e il mio cuore. Vederti affrontare la tua malattia mi ha fatto conoscere un guerriero, mi hai insegnato a non farmi sopraffare dai stupidi problemi quotidiani, perché tu avevi dei problemi maggiori e li affrontavi senza mai lamentarti e sempre con quella purezza che ti contraddistingueva“. Così su Facebook un parente del ragazzo.
“Ciao mio piccolo Dennis finalmente sei nelle braccia della tua madonnina sei volato troppo presto vita mia“, scrive commosso un amico del giovane, ricordando la passione di Dennis per il calcio e descrivendolo come un “bambino fortissimo”.
“Non ci sono parole che possano dare conforto ad una madre per la perdita di un figlio“, commentano ancora.
Dennis ha lasciato un vuoto nella comunità di Pozzallo e adesso non resta che stare vicini alla famiglia per conservare il ricordo di quel “bambino fortissimo”, caduto senza mai arrendersi.