POZZALLO – Stanno arrivando a Pozzallo i 17 sopravvissuti al naufragio che è avvenuto ieri davanti alla Libia, in cui si registrano 30 dispersi. Arriveranno a bordo della motonave “Froland“, una imbarcazione mercantile con bandiera caraibica di Antigua&Barbuda che si fermerà in rada e le persone saranno prelevati con le motovedette della Guardia Costiera e trasferiti su terra ferma. Si sta organizzando, nel porto di Pozzallo, la macchina dell’accoglienza con il personale Asp, la Croce Rossa e il medico dell’Usmaf. I superstiti sarebbero tutti del Bangladesh.
AGGIORNAMENTO – I migranti sono giunti a Pozzallo
Migranti sbarcati in Italia nel 2023
I migranti arrivati in Italia nel 2023 sono 20.017, il triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 in cui se ne contavano 6.152. I dati indicati sono quelli del Viminale. L’aumento significativo si è registrato nel periodo tra il 9 e l’11 marzo, con 4.566 persone arrivate. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani con 2.410 soggetti, guineani con 2.380 persone e bengalesi che se ne contano 1.506. Mentre si registrano 1.965 minori non accompagnati.
Intanto stamani si è tenuto il vertice tra Meloni, Piantedosi, Crosetto e i Servizi segreti, in cui si è messa in campo l’ipotesi di sorveglianza marittima rafforzata, con la Marina militare.
L’intervento del ministro della Difesa Crosetto
“Credo si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio dalle coste africane sia parte di una strategia di guerra ibrida“, ad attuarla sarebbe “la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, che usa il suo peso in alcuni Paesi africani“. La “preoccupazione” è stata ribadita anche dal ministro degli Esteri Tajani, in visita a Gerusalemme: “Molti migranti arrivano da aree controllate dal gruppo Wagner. Non vorrei ci fosse un tentativo di spingere migranti verso l’Italia“.
Migrazione, pressing del Consiglio Unione Europea
“Il Consiglio Ue, alla plenaria del Parlamento, in settimana, cercherà di convincere i gruppi politici ad andare avanti sull’approvazione del patto sulle migrazioni“, afferma un alto funzionario. La visita di Rutte in Italia dimostra che ora c’è maggiore cooperazione, aggiunge: “C‘è fiducia tra i leader e si spera che sul patto si possa concludere”. Resta altamente problematica la questione della “ricerca e soccorso” e il ruolo delle Ong; si vuole invece andare spediti sui “rimpatri“.
Foto di repertorio