Pozzallo, i migranti inventano un naufragio per nascondere gli scafisti

Pozzallo, i migranti inventano un naufragio per nascondere gli scafisti

POZZALLO – Ieri lo sbarco a Pozallo di 294 migranti e oggi la Polizia rivela l’ennesima storia, assurda e tragica, legata al traffico degli esseri umani.

Infatti, inizialmente, i migranti che erano stati sottoposti agli interrogatori di rito avevano raccontato di un naufragio con oltre 50 morti salvo poi ritrattare in un secondo momento.

Tra i dispersi dovevano esserci, ovviamente, anche gli scafisti. Gli inquirenti erano apparsi subito poco convinti di un possibile naufragio e poi è arrivata la smentita dei migranti: “Abbiamo inventato tutto. C’era stato detto – hanno detto agli agentti – di dire così perché non avreste arrestato gli scafisti. Nessuno di noi è caduto in acqua, siamo tutti sani e salvi grazie al vostro aiuto. Scusateci”.

Subito dopo l’ammissione sono stati individuati tra scafisti eritrei. Si tratta di Tedros Nugusa, di 32 anni, di Moussa Ahmed, di 25, entrambi eritrei e di un minorenne di 17 anni eritreo, E.G.

[wpvp_embed type=youtube video_code=KlOa0EONW2o width=670 height=377]

Tra l’altro due scafisti avevano gestito le operazioni di partenza in Libia. “Questi due – hanno aggiunto alcuni testimoni – erano quelli che appena ci alzavamo all’interno del capannone, anche solo per andare in bagno, ci picchiavano con dei grossi bastoni ed erano armati di pistole, dovevano vigilare affinché nessuno allontanasse attirando controlli sul capannone”.

Uno scafista – all’interno di una tasca cucita all’interno appositamente – aveva con sé 1700 dollari. Hanno lavorato alle indagini la polizia, la guardia di finanza e i carabinieri con il coordinamento della Procura di Ragusa.

Nel 2015 sono 27 gli scafisti fermati a seguito degli sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla polizia giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre squadre mobili siciliane della polizia( coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.