RAGUSA – Sembra una casualità, ma a distanza di pochi giorni dal suicidio di un ragazzo di 16 anni, di Floridia, imputabile agli insulti omofobi, è andata in scena la seconda edizione di “Placca l’omofobia”.
Un evento di rugby socialmente molto importante, volto alla sensibilizzazione e alla conoscenza del mondo di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e interesessuati (LGBTI). In questo secondo appuntamento, caratterizzato dai colori dell’arcobaleno in difesa della differenza di genere, si è assistito ad un quadrangolare (Rugby Audax Club, Agedo, Cus Catania, Modica Rugby), nel corso del quale, tra una pausa e l’altra, il pubblico ha mostrato grande partecipazione.
Specialmente al termine della manifestazione, in cui tutti, atleti e spettatori, si sono fermati insieme, approfittando degli stand gastronomici e, soprattutto, delle proiezioni video e dei banchetti informativi per approfondire varie tematiche legate al mondo LGBTI.
Il messaggio di questo secondo appuntamento, così come del primo, è perfettamente racchiuso nel titolo ed è stato affermato con autorevolezza da alcuni rappresentanti dell’Agedo: “No all’omofobia”. E il risultato è stato soddisfacente, considerando la forte partecipazione di persone prima, durante e dopo le partite. Il tutto, nonostante il freddo.
Tra i vari enti che hanno sostenuto “Placca l’omofobia”, si annoverano Amnesty International di Ragusa, Nemoprofeta e il Centro Servizi Culturali di Ragusa.
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