Omicidio Loris: due persone coinvolte?

Omicidio Loris: due persone coinvolte?

SANTA CROCE CAMERINA – È passata più di una settimana dal ritrovamento del corpo del piccolo Loris in un canalone nelle campagne della zona di Punta Braccetto. Gli inquirenti stanno vagliando il quadro dei diversi e dissonanti elementi emersi sinora dalle indagini.

Nelle ultime ore è emersa l’ipotesi che non sia stata una sola persona a togliere la vita a Loris, ma almeno due. Lo rivelerebbero le ferite sul corpo del bambino, le varie lesioni e le fascette che sarebbero state usate sia per soffocarlo, sia per stringergli le mani.

Sono stati passati al setaccio anche i tabulati telefonici di Veronica Panarello, la madre di Loris. La donna si è più volte contraddetta nel suo racconto e i punti oscuri della sua versione sono stati evidenziati dalle telecamere di sorveglianza che hanno inquadrato il suo percorso, avvenuto anche vicino al tristemente noto canalone.

Inoltre il sabato mattina della scomparsa la madre ha effettuato e ricevuto almeno dieci chiamate, tutte verso i propri parenti e intorno alle 9,30 è stata raggiunta dalla chiamata del marito. Una comunicazione brevissima durata soltanto un paio di minuti.

Telefonata ricevuta mentre la donna è in casa con il piccolo Loris che si era rifiutato di andare a scuola e dove vi sarebbe rimasta per circa mezz’ora. Al quadro delle indagini manca ancora lo zainetto di Loris, ancora non rinvenuto, e il mistero degli slip. Il bambino non li indossava quando è stato ritrovato e aveva i pantaloni slacciati. In più dopo qualche giorno qualcuno ha fatto ritrovare degli slip blu vicino la scuola di Loris: un tentativo di depistaggio?

La cittadina è però stanca dell’attenzione mediatica che sta diventando insostenibile. I giornalisti e le telecamere hanno, da giorni, assediato Santa Croce in attesa di una svolta nelle indagini.

Durante la sua omelia di ieri il parroco Flavio Maganugo ha tuonato: “È una vergogna”, riferendosi alla presenza di diverse telecamere all’interno della chiesa.

“Capiamo l’esasperazione del viceparroco di Santa Croce Camerina. C’è una pressione mediatica eccessiva sulla sorte di Loris, sulle eventuali responsabilità della famiglia. I processi non si fanno in tv”. Queste le affermazioni di Luca Borgomo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart.

“La tv, e soprattutto i contenitori pomeridiani – ha concluso – facciano lavorare gli inquirenti e soprattutto non cerchino di fare congetture che potrebbero essere errate. La video giustizia  spesso non ha senso”.