Modica, neonata morta in ospedale: una condanna e tre assoluzioni

Modica, neonata morta in ospedale: una condanna e tre assoluzioni

MODICA – A rispondere dell’accusa di omicidio colposo, nell’ambito dell’indagine relativa a una neonata morta all’ospedale Maggiore di Modica, sono state una ginecologa e tre ostetriche in servizio.

Il pubblico ministero, Santo Fornasier, aveva chiesto l’assoluzione per le tre ostetriche e la condanna a 2 anni e 6 mesi per la dottoressa ginecologa in servizio quando avvenne il fatto.

Neonata morta all’ospedale Maggiore di Modica

In base alla ricostruzione effettuata dalla pubblica accusa, la dottoressa avrebbe sottovalutato i segnali della sofferenza fetale evidenziati dalle ostetriche e non avrebbe messo in atto la “condotta doverosa” che avrebbe potuto ipoteticamente salvare la piccola. L’intervento consisteva in un taglio cesareo tempestivo.

Condannata una ginecologa e assolte tre ostetriche

Il difensore della ginecologa, l’avvocato Salvatore Poidomani, ha sostenuto che la sua assistita ha agito tempestivamente e non omettendo nulla di quanto previsto: ne ha chiesto l’assoluzione perché “il fatto non sussiste” e in subordine poiché “il fatto non costituisce reato“. Sul corpo della piccola non venne effettuato l’esame autoptico – che poteva essere dirimente anche nel riscontro di un’eventuale patologia – e ogni analisi è stata fatta da periti e consulenti ex post, solo con una approfondita visione documentale.

Secondo il difensore non ci sarebbe alcuna prova, mancando appunto l’esame autoptico, che mettendo in atto altre procedure o accelerando quelle attuate, la bimba sarebbe sopravvissuta. Le difese delle tre ostetriche, rappresentate dagli avvocati Francesco Villardita e Rinaldo Occhipinti, avevano chiesto l’assoluzione delle loro assistite per non avere commesso il fatto. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Piero Rustico.