Maxi sequestro di Halloween: ritirati dal commercio circa 260mila articoli e 300 giochi contraffatti

Maxi sequestro di Halloween: ritirati dal commercio circa 260mila articoli e 300 giochi contraffatti

RAGUSA – Esponevano sui loro scaffali articoli potenzialmente pericolosi e, in alcuni casi, contraffatti: migliaia di prodotti che la Guardia di Finanza del comando provinciale di Ragusa ha sequestrato nel corso di diversi controlli svolti nell’ambito del dispositivo operativo a contrasto dell’abusivismo commerciale, appositamente potenziato in vista della ricorrenza di Halloween.

A seguito di una preliminare attività info-investigativa, i finanzieri della compagnia di Modica hanno individuato due esercizi commerciali, ubicati nel Comune di Scicli e gestiti da soggetti di nazionalità cinese, dove sono stati sottoposti a sequestro, complessivamente, oltre 260mila articoli ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute dei fruitori. Inoltre, in uno dei due negozi sono stati rinvenuti oltre 300 giocattoli contraffatti.

I diversi prodotti, tra i quali anche maschere e trucchi di Halloween, potenzialmente pericolosi a causa della scarsa qualità e composizione dei materiali, privi delle indicazioni previste dalle normative vigenti, come il marchio CE, le informazioni recanti la provenienza e il paese di origine, le istruzioni d’uso e le relative precauzioni, erano pronti ad entrare nelle case degli ignari acquirenti.

In particolare, i giocattoli recanti marchi contraffatti – destinati a bambini e adolescenti e risultati pericolosi in quanto non a norma riguardo al rischio di dispersione di frammenti o piccoli componenti che, qualora ingeriti, possono causare soffocamento – sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria, a cui è stato deferito il commerciante per i reati di contraffazione, ricettazione e frode in commercio.

Invece, tutti i restanti articoli potenzialmente pericolosi rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e il titolare dell’esercizio commerciale è stato segnalato alla Camera di Commercio ai sensi del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), rischiando sanzioni fino a 25mila euro.