RAGUSA – Nell’ambito di accurati servizi predisposti dal Questore di Ragusa Vincenzo Trombadore, finalizzati in contrapposizione ai reati di sfruttamento dell’attività lavorativa, nei giorni scorsi il personale della Squadra Mobile ha effettuato delle verifiche da un’azienda agricola di Ragusa, operante nel settore della coltivazione di ortaggi in serra, denunciando all’Autorità Giudiziaria il titolare, un uomo di venticinque anni.
Il sopralluogo e la successiva denuncia
Durante il sopralluogo i poliziotti appuravano, inoltre, l’esistenza di tre fabbricati suddivisi in otto distinte unità abitative, tutte in condizioni precarie e carenti dal punto di vista igienico, utilizzate come alloggi dai lavoratori.
Per le anomalie riscontrate durante le verifiche fatte dai poliziotti, con particolare riguardo alle posizioni lavorative degli stranieri, alle modalità di lavoro ed allo stato dei luoghi in cui gli stessi dimoravano, in più veniva richiesto l’intervento degli operatori del Siav dell’Asp di Ragusa, che immediatamente intervenivano all’azienda agricola sottoposta al controllo, riscontrando la non idoneità dei luoghi in cui gli stranieri alloggiavano.
In particolare, in occasione del controllo, finalizzato al monitoraggio del fenomeno in questione, gli operatori hanno rintracciato venti lavoratori stranieri, di varie nazionalità: undici cittadini tunisini, sette albanesi e due egiziani, intenti ad operare all’interno delle serre, senza fare uso dei dispositivi di protezione individuale previsti dalla normativa vigente in materia di lavoro; nello specifico nessuno degli operai calzava scarpe antinfortunistiche, ad esempio un lavorante calzava un paio di infradito mentre altri lavoratori calzavano pantofole in gomma o scarpette da ginnastica.
L’accurato controllo operato dagli uomini della Squadra Mobile e degli altre parti che a vario titolo hanno ispezionato l’azienda, ha permesso di evidenziare diverse violazioni in ordine all’impiego dei lavoratori.
In continuità con i riscontri dei poliziotti, le dichiarazioni rese in Questura dagli stessi lavoratori che con gli elementi raccolti, hanno consentito di portare in luce alcuni indici di sfruttamento lavorativo, tra cui la violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro e pure la concessione di unità alloggiative degradanti.
In virtù degli elementi acquisiti, il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per violazioni inerenti allo sfruttamento della manodopera.