RAGUSA – La Direzione Investigativa Antimafia ha confiscato beni del valore di ben 3 milioni di euro ad un imprenditore del Ragusano che si occupava del commercio delle plastiche e della raccolta di rifiuti non pericolosi.
Secondo le indagini effettuate, l’uomo avrebbe introdotto nei suoi affari grossi esponenti di un clan mafioso del territorio Ragusano.
L’uomo, pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti, è stato accusato di associazione mafiosa e, in particolare, di estorsione ai danni di imprenditori agricoli, ai quali veniva imposta la raccolta delle plastiche delle serre.
Proprio nel 2019, infatti, è stato arrestato dalla Procura di Catania per aver richiesto, nelle sue imprese economiche, l’intervento degli esponenti del clan Carbonaro-Dominante, facente parte dell’organizzazione mafiosa “Stidda“, in vigore nell’hinterland ibleo già dagli anni ’80.
Il gruppo in questione, non a caso, si era manifestato particolarmente interessato al settore del riciclo delle plastiche per uso agricolo.
A tal proposito, il Tribunale etneo ha confiscato ben tre aziende inserite nel traffico di materie plastiche e nella raccolta di rifiuti, oltre a cinque immobiliari e due autoveicoli. I beni sottoposti al controllo dell’Autorità Giudiziaria sono stati valutati circa in tre milioni di euro.
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