I 9 distretti agroalimentari: necessario l’intervento della Regione

I 9 distretti agroalimentari: necessario l’intervento della Regione

RAGUSA – L’economia siciliana si basa molto sui prodotti agroalimentari, ittici e il turismo. Anche per questo c’è una grossa rappresentanza degli alimenti isolani all’Expo 2015 a Milano. Ma il difficile, ovviamente, sarà il seguito.

A evidenziare l’importanza che hanno i distretti degli agrumi, avicolo, carni bovine, cerali, dolci, fico d’india, florovivaistico, ittico e lattiero-caseario è il direttore generale dell’assessorato regionale Attività produttive Alessandro Ferrara: “Sono la vera colonna portante della Sicilia perché la rappresentano al meglio in tutto il mondo. Gli sforzi fatti all’Expo sono importanti, ma bisogna continuare a lavorare sodo anche dopo questo importante evento”. 

I 9 distretti, insieme al turismo, sono gli unici due campi in cui si è assistito ad un trend positivo nonostante la crisi: nei vari campi sono coinvolte 1500 aziende, 10 mila impiegati e si è registrato un fatturato di 1,5 miliardi di euro. 

Anche per questo, sono molti i paesi stranieri che studiano il loro modo di lavorare e la loro struttura, come fatto notare dal presidente del gruppo Pesca Giovanni Tumbiolo: “Ogni anno a Mazara del Vallo si riuniscono moltissimi rappresentanti di vari paesi in occasione della ‘Blue Sea Land’. Un modo per conoscere come ci muoviamo e prendere a modello ciò che facciamo”. 

Tuttavia, nonostante ciò, i distretti non godono dell’assistenza dell’assessorato regionale dell’Agricoltura: “Dovremmo trovare una soluzione – spiega il rappresentante del distretto Carni Bovine Franco Savarinoper godere dell’aiuto (economico e non, ndr) da parte dell’assessorato dell’Agricoltura. Al momento, infatti, possiamo fare riferimento solo a quello delle Attività Produttive”.

Il dialogo tra le due istituzioni potrebbe migliorare a tutela di una delle risorse principali dell’economia siciliana.