RAGUSA – Il Comune di Ragusa ha deciso di prolungare da uno a due mesi il termine dell’avviso pubblico relativo alla proposta di partenariato speciale pubblico-privato per la gestione del Castello di Donnafugata. La decisione è stata annunciata dal sindaco Peppe Cassì al termine della riunione convocata dal prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, con l’obiettivo di chiarire la correttezza del provvedimento amministrativo e tacere le polemiche definite “strumentali” dei giorni scorsi. Ma soprattutto mediare per permettere al Libero Consorzio Comunale di Ragusa di partecipare al bando stesso.
La proroga arriva anche in risposta alle critiche mosse dalle opposizioni di Palazzo della Aquile, che avevano sollevato preoccupazioni riguardo al poco tempo disponibile per la presentazione di proposte alternative all’unica ricevuta lo scorso luglio dall’amministrazione. Non solo. Dubbi si erano concentrati anche sui sette giorni impiegati dall’Ufficio Protocollo del Comune per registrare la proposta avanzata da Civita Sicilia Srl e Logos Società Cooperativa. Un ritardo che ha fatto “slittate” la pubblicazione dell’avviso ad agosto e dunque circoscritto i 30 giorni per le adesioni ad un periodo prettamente di ferie. In cui sarebbe stato impossibile imbastire una proposta adeguata.
La proposta ricevuta è stata poi criticata per la scarsa sostenibilità economica, considerato il Comune avrebbe ottenuto un introito annuo di soli 30 mila euro a fronte di oltre 600 mila euro di incassi dai siti. Di fronte a queste polemiche, il sindaco Peppe Cassì ha respinto le accuse, dichiarando che non c’è stato alcun tentativo di favorire qualcuno, né di utilizzare il progetto per interessi personali o politici. Il sindaco di Ragusa ha anche dichiarato di sperare che nei due mesi aggiuntivi possano arrivare nuove proposte migliorative.
Ed è qui che entra in gioco il Libero Consorzio Comunale di Ragusa. In base a quanto comunicato dalla stessa Commissaria Straordinaria Patrizia Valenti, la riunione in prefettura è stata chiesta proprio dall’ente per partecipare al bando per la gestione del Castello di Donnafugata.
“Abbiamo chiesto l’intervento del Prefetto perché era opportuno un dialogo mediato, in quanto l’Ente comunale è comunque stazione appaltante e non ci è sembrato opportuno intrattenere rapporti diretti – ha dichiarato Valenti a margine della riunione a cui non ha partecipato, ma a cui era presente il direttore generale del Libero Consorzio Nitto Rosso -. Il Prefetto si è fatto garante di questa nostra azione che mira a mantenere il bene sotto la specifica tutela del diritto pubblico e sotto i controlli e le garanzie di legge”.
L’avviso pubblico ha probabilmente creata una certa distanza tra il Comune di Ragusa e il Libero Consorzio Comunale, “accorciata” dalla mediazione prefettizia. Al termine della riunione, parlando alla stampa, il sindaco di Ragusa aveva dichiarato di prendere atto dell’arrivo di una proposta delle “ultime ore” da parte di un “ente di area vasta“, lasciando intendere fosse proprio l’ex Provincia associata ad altri partner. Poche ore dopo la nota di Patrizia Valenti.
“Siamo convinti che, nella qualità di Ente pubblico, riusciremo a soddisfare gli interessi ed gli obiettivi che il Comune vuole conseguire, e lo faremo senza la logica del privato che presuppone legittimamente la sussistenza di un utile. Investiremo quindi nel raggiungimento dell’interesse della comunità”. Queste le ulteriori dichiarazioni della Commissaria Valenti che ha anche fornito prime informazioni sugli altri partner del proprio piano per le gestione del Castello di Donnafugata. “Abbiamo già registrato l’interesse di diverse organizzazioni no profit che si occupano di Musei nazionali, di personaggi della cultura e del Teatro che intendono dare un apporto significativo. Stiamo valutando la forma. E’ certo dunque che parteciperemo al bando del Comune di Ragusa”.
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