Diamanti finti e “patacche”: presa la banda che truffava da Palermo a Ragusa

Diamanti finti e “patacche”: presa la banda che truffava da Palermo a Ragusa

RAGUSA – Dal capoluogo siciliano sino a Ragusa per vendere e truffare ignari clienti con diamanti falsi e vere e proprie patacche. La polizia ha stroncato le attività di una banda, composta da 3 palermitani, specializzata nella vendita di gioielli contraffatti.

I tre, dopo aver colpito praticamente in tutta la Sicilia accumulando denunce e divieti di rientro in molti comuni, avevano raggiunto Ragusa con l’intento di mettere a segno l’ennesimo colpo ai danni soprattutto di persone anziane, a cui già in altre occasioni avevano sottratto migliaia di euro.

Le modalità della truffa erano ormai rodate: uno di loro, il più esperto fingendo di essere un marinaio straniero sbarcato da poco con la necessità di incontrare subito un gioielliere per vendergli dei diamanti e anelli che non può portare con se in viaggio, fermava per strada la vittima designata, di solito una persona anziana, e gli raccontava della necessità di dover ripartire immediatamente.

A questo punto, solitamente, intervenivano i complici. Il primo, parlando in inglese faceva da traduttore, mentre l’altro si fingeva un gioielliere, munito anche di lente di ingrandimento.

Così il “gioielliere” attestava il valore di oltre diecimila euro dei preziosi rassicurando la vittima e proponendo un affare per tremila euro.

La banda è stata individuata a seguito di un accertamento fatto alla banca dati delle strutture ricettive: i poliziotti in servizio hanno così verificato la presenza in un albergo ragusano dei tre palermitani.

Alla vista degli agenti la banda ha cercato di fuggire: due su un’auto e un altro a piedi ma sono stati catturati. 

Dalle perquisizioni personali sono stati recuperati e sequestrati quasi cinquemila euro, diversi cristalli tagliati a modello di diamanti confezionati in piccoli sacchetti, anelli finto oro con pietre preziose e biglietti da visita a nome di “Frenk Liorm”, il sedicente capitano di una nave. Un vero e proprio kit da specialisti della truffe.

Tutti i gioielli, esaminati da un esperto gemmologo, sono risultati imitazioni senza alcun valore commerciale.

I tre uomini rispettivamente di 66, 67 e 39 anni sono stati denunciati con l’accusa di truffa aggravata in concorso e a loro carico il questore di Ragusa ha firmato il provvedimento del foglio di via obbligatorio con il divieto di ritorno nel capoluogo ibleo.