“C’è crisi, meglio la marijuana!”, pregiudicato di Comiso fermato mentre coltiva droga in serra

“C’è crisi, meglio la marijuana!”, pregiudicato di Comiso fermato mentre coltiva droga in serra

COMISO – Nell’ambito di un servizio di prevenzione e contrasto dei reati in genere, gli uomini del commissariato di pubblica sicurezza di Comiso hanno arrestato F.M., 54 anni, già noto alle forze dell’ordine, poiché intento nella produzione ai fini dello spaccio di un’ingente quantità di marijuana.

Gli agenti, in una campagna tra i territori di Comiso e Vittoria, si sono imbattuti in un appezzamento di terra presente in contrada Corallo-Salmè, agro del Comune di Vittoria, dove era possibile intravedere una serra di modeste dimensioni. Sul posto, i poliziotti hanno cercato invano di richiamare l’attenzione di una persona presente in azienda.

Costui, infatti, ignorava inspiegabilmente le sollecitazioni degli agenti. Una volta fatta irruzione nella serra, gli agenti hanno infatti scoperto una superficie di 100 metri quadri dove erano coltivate 299 piante di cannabis. Le piante avevano un’altezza media di circa 120 centimetri, con infiorescenze già sviluppate, ed erano piantumate in vasi con la crescita favorita dalla presenza di caloriferi e deumidificatori.

Colto con le mani nel sacco, l’uomo ha ammesso di essere l’affittuario dell’azienda e di averla rilevata per avviarne la produzione illecita spinto dalla crisi economica. Gli agenti hanno poi rinvenuto altri 166 grammi di cannabis già essiccata, contenuta in due barattoli di vetro. All’interno di un recipiente di plastica, invece, erano presenti due grinder, un bilancino di precisione e lampade a luce ultravioletta.

Le piante, dal peso complessivo di 90 chili, avrebbero consentito di produrre circa 3mila dosi di stupefacente che per un profitto ammontante di circa 50mila euro. Piante, oggetti e prodotti sono stati sequestrati, mentre F.M. è stato arrestato per il reato di produzione e spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione del pubblico ministero, associato alla casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.