SIRACUSA – E’ allarme a Siracusa per una rivolta dei migranti ospiti di un centro d’accoglienza. Per protestare contro le condizioni di vita all’interno della struttura i migranti hanno occupato contrada Targia con il conseguente blocco del traffico. Sul posto è intervenuta la polizia per liberare la carreggiata stradale. Non è la prima volta che i migranti si rendono protagonisti di eclatanti proteste: più volte al Cara di Mineo gli ospiti, a causa delle lungaggini burocratiche per il rilascio dei permessi, hanno occupato la Catania – Gela.
A Comiso circa 300 migranti sono fuggiti, tra sabato e domenica, dal centro di contrada Cifali. Si tratta di una masseria utilizzata, temporaneamente, come punto di raccolta degli extracomunitari vista l’indisponibilità di Pozzallo.
La notte e il luogo isolato hanno agevolato la fuga dei migranti che si sono divisi in piccoli gruppi facendo perdere le proprie tracce.
Intanto un’ennesima tragedia della migrazione è avvenuta nelle acque che separano la Sicilia dalla Libia. Terribile il bilancio: oltre 200 morti. Un barcone si è rovesciato con 250 persone a bordo nelle vicinanze di Tajoura, ad est di Tripoli.
Al momento soltanto 26 persone sono state salvate. Lo ha annunciato il portavoce della marina di Tripoli, Ayub Qassem, aggiungendo che “ci sono cosi tanti cadaveri che galleggiano in mare”.
Molte delle vittime sono donne. I soccorsi e le ricerche sono stati resi difficili dagli scarsi mezzi a disposizione della guardia costiera. La maggioranza delle navi sono battelli da pesca e rimorchiatori presi in prestito dal ministero del Petrolio.
Già lo scorso sabato, a largo di Malta, un’altra imbarcazione di migranti è naufragata. Sono stati recuperati tre cadaveri e sette superstiti, tra i quali due bambini, mentre 30 persone sono state portate in salvo.
Nella giornata di domenica la Marina italiana è intervenuta per soccorrere un barcone a 60 miglia dalla Libia e ha salvato 95 migranti. Complessivamente sono 2.372 i migranti soccorsi dalla nostra Marina nello stretto di Sicilia.