Raffica di furti di materiale termoidraulico, scattano 3 arresti: un soggetto possedeva anche marijuana

Raffica di furti di materiale termoidraulico, scattano 3 arresti: un soggetto possedeva anche marijuana

MESSINA – I carabinieri della compagnia di Patti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di 2 persone, di cui 1 sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico e uno all’obbligo di dimora, sul cui conto il giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di “furti pluriaggravati in concorso” e nei confronti di soltanto uno di essi quelli relativi alla “violazione delle prescrizioni inerenti alla Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno”.

Le indagini

L’operazione è il risultato di un’attività investigativa, condotta dai carabinieri Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Patti (Messina), con il supporto della Stazione di Piraino (Messina), da cui è emerso il grave quadro indiziario nei confronti degli odierni indagati, in relazione a due distinti furti di materiale termoidraulico commessi nel trascorso mese di febbraio nella sede di una società dichiarata fallita nell’aprile 2021.

Le indagini, che hanno tratto origine dalla denuncia-querela sporta all’inizio del mese di febbraio scorso dal curatore fallimentare della predetta società, per i furti di materiali termoidraulici, elettrici e sanitari, per un valore complessivo pari a 80mila euro circa, commessi, nel corso del tempo, sono state condotte tramite i tradizionali servizi di osservazione, la visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona interessata e l’analisi del traffico telefonico delle utenze d’interesse, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati.

Tale quadro è stato ulteriormente corroborato da una perquisizione delegata, durante le indagini, dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Patti, nel corso della quale si è addivenuti al rinvenimento e al sequestro di parte della refurtiva, poi riconosciuta senza ombra di dubbio dall’avente diritto, grazie anche ad univoci segni distintivi, nonché ad un capo di abbigliamento indossato da uno degli indagati all’atto della commissione di un furto.

In tale contesto è altresì emerso come uno degli indagati, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di dimora, al fine di commettere i reati contestatigli si fosse allontanato dal comune di abituale dimora, in assenza della prevista autorizzazione.

Nel medesimo contesto, nel corso di un servizio condotto al fine di prevenire la reiterazione dei furti nella medesima azienda e di raccogliere eventuali ulteriori elementi a supporto delle ipotesi di reato oggi contestate, all’inizio del trascorso mese di aprile, militari della Stazione carabinieri di Piraino hanno arrestato tre soggetti per tentato furto nella medesima azienda, nella quale si erano introdotti previa forzatura di un infisso.

L’arresto

Nella mattinata odierna, nel corso delle operazioni condotte per l’esecuzione della misura cautelare, i militari intervenuti in una delle due abitazioni occupate dagli indagati, si sono imbattuti in un 21enne di origine romena che, alla vista dei militari, ha tentato di allontanarsi portando al seguito uno zaino, all’interno del quale i carabinieri hanno rinvenuto sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo pari a oltre 570 grammi.

Pertanto, i militari hanno arrestato – in flagranza di reato – il 21enne e sequestrato la sostanza stupefacente, che sarà inoltrata al Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri per le analisi qualitative e quantitative.

Al termine delle formalità di rito l’indagato sottoposto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico è stato condotto nella propria abitazione, mentre il 21enne, arrestato in flagranza di reato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” è stato tradotto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, entrambi a disposizione delle autorità giudiziarie rispettivamente competenti, al pari dell’ulteriore indagato, a cui sono state notificate tutte le prescrizioni inerenti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21:00 alle 06:00 del giorno seguente, tutti i giorni, al netto di eventuali specifiche autorizzazioni.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.