Presunta evasione fiscale, chiesti tre anni di carcere per Cateno De Luca: “È un’ingiustizia”

Presunta evasione fiscale, chiesti tre anni di carcere per Cateno De Luca: “È un’ingiustizia”

MESSINA – È di tre anni di reclusione la richiesta avanzata dai pubblici ministeri per il sindaco di Messina Cateno De Luca, accusato insieme ad altri imputati per la presunta evasione fiscale da un milione e 750mila euro scoperta dalla Guardia di Finanza a seguito di un’indagine sul patronato Fenapi.

Il primo cittadino messinese si è presentato ieri in Tribunale per rilasciare dichiarazioni spontanee. Alla fine dell’udienza, De Luca ha commentato quanto discusso in aula attraverso una delle sue consuete dirette Facebook.

Il dibattimento che è iniziato alle 11,30 speravo si concludesse con la sentenza. Purtroppo non è così. Anche oggi ho preso la parola e ho ribadito in 40 minuti quella che è l’ingiustizia già nel trovarmi in questa aula di Tribunale“, ha commentato De Luca.

Il giudice ha reso noto che “comunicherà la sentenza il prossimo 10 gennaio. Speravo che, dopo 10 anni trascorsi sulle carte giudiziarie, finalmente ci fosse un po’ di serenità. Dobbiamo attendere. Il pubblico ministero ha formulato la sua richiesta: tre anni di carcere“.

Il sindaco di Messina ha ribadito che “il precedente processo che scaturì a seguito del mio primo arresto portò alla richiesta dei pubblici ministeri di 4-5 anni di arresto. Poi finì con l’assoluzione per formula piena“.

Io non auguro a nessuno quello che ho vissuto e che ancora continuo a vivere. L’ho vissuto senza ritirarmi dalle mie attività. Ho cercato di continuare a vivere una vita normale, qualora si potesse definire normale“, ha aggiunto.

Fonte foto: screenshot Facebook – Cateno De Luca