La garante scrive alle madri di Sara e Stefano: “Pronte, se vorrete, a un percorso di giustizia riparativa”

La garante scrive alle madri di Sara e Stefano: “Pronte, se vorrete, a un percorso di giustizia riparativa”

POTENZA – “Non intendo chiedere nulla. Ma desidero esprimere la speranza che, se e quando lo riterrete giusto, possiate essere parte di un percorso di giustizia riparativa”. È con queste parole che Tiziana Silletti, garante per i diritti delle persone private della libertà personale e delle vittime di reato della Regione Basilicata, si è rivolta con una lettera alle madri di Sara Campanella e Stefano Argentino, protagonisti di una tragica vicenda che ha scosso due comunità e che si è conclusa ieri con il suicidio in carcere di Argentino, responsabile dell’omicidio della giovane.

Nel testo, Silletti esprime “profonda e umana vicinanza” alle famiglie delle due vittime, sottolineando il dolore comune, seppur vissuto da prospettive differenti. “La tragica perdita dei vostri figli, Sara e Stefano, segna due vite, due famiglie, due comunità intere. Le vostre esistenze sono state spezzate in modo diverso, ma ora sono unite da un dolore che ha un peso incalcolabile”.

La garante ha proposto l’eventualità di un percorso di giustizia riparativa, precisando che non si tratta di una scorciatoia o di una negazione della sofferenza, ma di “uno spazio di incontro in cui il dolore può trovare voce, ascolto e — talvolta — trasformazione”.

“Il vostro coraggio — ha aggiunto — se decideste di intraprendere questo cammino, potrebbe diventare un esempio prezioso per l’Italia intera, dimostrando che anche nella frattura più profonda può nascere un seme di umanità condivisa”.

Silletti ha poi chiesto la collaborazione del Garante della Sicilia, offrendo congiuntamente un accompagnamento “senza forzature” in eventuali percorsi che nascano dal basso, “dai vostri cuori e non da logiche esterne o formali”.