PALERMO – Si è chiuso ieri sera il campionato di Serie A decretando nell’Empoli la terza squadra a retrocedere in B assieme a Palermo e Pescara.
È stata determinante nel sancire l’ultimo verdetto di rilievo del torneo la prestazione del Palermo, capace di inanellare la terza vittoria consecutiva in casa proprio contro l’Empoli, che, con il concomitante successo del Crotone contro la Lazio, è stato scavalcato dai calabresi e condannato al torneo cadetto. La sorpresa dell’ultima giornata di campionato è un doppio segnale che la squadra rosa ha voluto dare al mondo calcistico nazionale ed ai propri tifosi. Innanzitutto sono state sopite le troppe chiacchiere sull’utilità che sarebbe venuta al Palermo con la retrocessione del Crotone e la salvezza dell’Empoli: a dimostrazione del fatto che la regola del cosiddetto “paracadute” necessiti di una migliore regolamentazione se non addirittura della sua eliminazione, i rosa hanno onorato l’ultima di campionato senza alcun condizionamento esterno. Hanno giocato la loro onesta partita ed hanno vinto, facilitati nell’impresa dal suicidio collettivo messo in atto dagli uomini di Martusciello che sono apparsi spenti e condizionati dall’importanza della posta in palio.
Non si è visto tra i giocatori in maglia azzurra quel furore che avrebbe meritato la rilevanza del risultato ed il Palermo ne ha approfittato. L’altro segnale la squadra rosa, assieme alla società, l’ha dato ai suoi tifosi: il Palermo ha come immediato obiettivo la riconquista della Serie A e non ha quindi alcun interesse verso la residua quota di “paracadute” che potrebbe acquisire qualora non approdasse già alla fine del prossimo campionato nella massima serie. E allora, archiviata subito la partita di ieri, che serve solo per plaudire al ritorno al gol di Nestorovski e alla bella prestazione di Fulignati, tutte le attenzioni dei tifosi rosanero sono rivolte verso l’evoluzione della trattativa che dovrebbe concludersi con il tanto sospirato “closing”, che consegnerà a Paul Baccaglini, ed alla YW&F Global Limited da lui rappresentata, la proprietà della società di Viale del Fante.
Solo allora sarà possibile per i nuovi vertici societari impegnarsi nella difficile opera di rinnovamento con l’individuazione degli uomini, direttore sportivo, allenatore e giocatori, che dovranno riportare i colori rosanero alla ribalta nel calcio che conta.
Pietro D’Alessandro
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