Prima la paura di farsi male, poi la rinuncia: Palermo piegato ad Empoli

PALERMO – Una sconfitta che decisamente non ci voleva: la prima del 2017, l’ultima del girone d’andata. Crolla il Palermo ad Empoli nello scontro salvezza che varrà probabilmente un quarto di stagione.

Corini decide di adottare un 3-5-1-1 molto compatto, tutti al servizio di Nestorovski con Bruno Henrique e Gazzi, con il supporto di Jajalo, in cabina di regia. Gioca anche Quaison, possibile partente. Dall’altra parte, Martusciello decide di puntare sul classico con difesa a 4, il tris a centrocampo Krunić-Diousse-Croce e Saponara trequartista, alle spalle del tandem d’attacco Marilungo-Michedlidze.

Serve una vittoria ad entrambe le squadre e i ritmi sono subito alti: dopo 19 secondi Morganella viene murato dalla difesa empolese sul versante destro dell’area di rigore. Molte discese, specie sugli esterni, con le due squadre lunghe e intente ad arrivare in porta con più calciatori possibili. Una partenza buona per il Palermo, che resta compatto e gestisce bene il pallone: con il passare dei minuti, però, l’Empoli cresce e grazie alle percussioni di Saponara centralmente e Cosić sull’esterno, i rosanero soffrono un po’.

Uno sprint deciso che si affievolisce pian piano, per poi riprendere al 25′: in due minuti, i padroni di casa hanno ben tre palle goal. La prima, con un cross dalla trequarti sinistra, con l’ex di turno Michedlidze che viene murato dalla retroguardia del Palermo; la seconda, con un gran tiro dalla distanza, al volo e con il mancino di Bellusci dove Posavec è superbo con la mano di richiamo e la terza, fuori dall’area di rigore, di Dioussé che calcia la palla sopra la traversa da posizione centrale. Palermo che reagisce alla mezz’ora con Jajalo e Quaison, senza però registrare importanti occasioni se non possesso palla prolungato in attacco. Ottimo il lavoro di Nestorovski, che non gioca come punta fissa ma aiuta il quintetto di centrocampo recuperando e tenendo palla, impostando anche gioco. Jajalo al 34′, dal limite dell’area, calcia un bolide che finisce in curva.

Si passa quindi ad un gioco più spezzettato: le squadre preferiscono studiarsi e tenere palla, merito anche del Palermo che chiude gli spazi e gioca corto. Diversi anche gli errori tecnici da ambo le parti. Il primo tempo si chiude con una grande occasione per l’Empoli a cinque dal termine: grande lancio di Dioussé per Michedlidze, anticipato da Gonzalez. La palla viene spazzata la prima volta da Posavec, la seconda da Thiago Cionek su traversone dalla destra dentro l’area piccola di Pasqual.

La ripresa si apre con ritmi bassi, senza predominanza territoriale di nessuna delle due formazioni. Leggermente meglio il Palermo, che grazie ad alcuni fraseggi e alle giocate di Quaison, svegliatosi dopo un primo tempo in ombra, crea qualcosa: ancora Jajalo da fuori, stavolta la sassata è precisa e al 58′ Skorupski vola e devia in corner con la punta delle dita. Due minuti più tardi ci trova Nestorovski, di destro e dal limite: pallone che il portiere avversario blocca facilmente poiché lento e debole. Partita scarsa di emozioni, paura di farsi male: il Palermo, così come l’Empoli, va a rilento e si chiude a metà campo in fase di non possesso. Ciò non fornisce gli spazi necessari per attaccare ed impostare gioco, trovati invece con più facilità nel primo tempo. Al 66′ Quaison impegna Skorupski che deve tuffarsi per recuperare il pallone. Tiro insidioso vicino la trequarti sinistra.

A quindici dalla fine arriva l’episodio che cambia la partita: appoggio di sponda di Michedlidze, serve Maccarone che, appena entrato, si procura il calcio di rigore, su segnalazione dell’addizionale di porta, venendo atterrato da Thiago Cionek (ammonito) che gli fa perdere l’equilibrio. Posavec intuisce l’angolo, ma “Big Mac” trasforma alla destra dell’estremo difensore rosanero. È 1-0 al 75‘: impatto determinante di Maccarone, rigore perfetto.

Due cambi per Corini, che prova il tutto per tutto: rosanero tutti in attacco con gli ingressi di Diamanti e Balogh al posto di Cionek e Jajalo. L’attaccante ungherese si presenta con una progressione sulla fascia sinistra, di fisico e velocità salta due avversari ed entra in aria di rigore ma calcia malissimo, servendola facile a Skorupski. Tutto ciò al minuto 85′. Ad entrare male invece, o forse a non entrare proprio, è Aleesami che perde molti palloni e non riesce a giocarne di buoni. Non c’è però il guizzo che fa cambiare il match e che porta il Palermo al pari: l’Empoli gestisce il match e regge bene fino alla fine. Nemmeno nei cinque minuti di recupero cambia il risultato. Tante proteste al 91′ su uno svarione nell’area piccola che vede Rispoli cadere giù, perdendo l’equilibrio: i calciatori rosanero volevano il rigore, anche perché la dinamica era simile all’occasione del penalty in favore dell’Empoli, ma stavolta si parla di un semplice contrasto. Ammonito Bruno Henrique per proteste e, per il medesimo motivo, espulso Corini.

Al Palermo, che cade dopo la vittoria di Genova ed il pari interno contro il Pescara, è mancato il “mordente” per portare a casa almeno il pareggio. Una sconfitta, la terza del tecnico rosanero, che pesa più di qualunque altro insuccesso, poiché adesso il Palermo resta sempre terzultimo e neanche l’Empoli cambia la sua posizione (quartultimo): il distacco, però, cambia. Da -4, adesso, la salvezza dista -7.

IL TABELLINO

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Cosic, Pasqual; Krunić, Dioussé, Croce; Saponara; Marilungo, Michedlidze. All. Martusciello

PALERMO (3-5-1-1): Posavec 6,5; Thiago Cionek 6, Gonzalez 6,5, Goldaniga 6; Rispoli 6, Jajalo 6,5, Gazzi 6, Bruno Henrique 6, Morganella 5,5; Quaison 5,5; Nestorovski 6,5. All. Corini

Marcatori: 75′ rig. Maccarone

Ammoniti: 56′ Laurini (E), 73′ Morganella, 91′ Bruno Henrique (P)

Sostituzioni Empoli: 65′ Pucciarelli / Saponara, 75′ Maccarone / Marilungo

Sostituzioni Palermo: 73′ Aleesami / Morganella, 81′ Cionek / Diamanti, 84′ Balogh / Jajalo

Recupero: 1′ 1T, 5′ 2T

Arbitro: Paolo Valeri

Note: espulso Corini (P) per proteste