Palermo: è sfumata all’ultimo secondo la vittoria a Genova contro la Sampdoria

PALERMO – All’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero il Palermo ha visto ieri sfumare la seconda vittoria consecutiva in trasferta: il tiro di rara potenza di Bruno Fernandes da fuori area non ha dato scampo a Posavec e si è infilato alla sinistra del giovane portiere croato rimasto di sasso, ripristinando l’equilibrio nel risultato dopo che Nestorovski al 15° minuto del secondo tempo aveva portato in vantaggio il Palermo.

C’è da dire che, malgrado il sapore di beffa per il gol incassato all’ultimo secondo, la Sampdoria ha meritato il pareggio, che già aveva sfiorato diverse volte e che solo la bravura di Posavec aveva evitato.

E’ stata una partita di sofferenza quella disputata dal Palermo e non poteva essere altrimenti. Si trovava di fronte un avversario reduce da quattro sconfitte consecutive rimediate a conclusione di partite ben giocate e nelle quali avrebbe meritato di più.

Schierati in campo da De Zerbi con il modulo utilizzato nelle ultime partite, il 3-4-2-1, con Posavec; Cionek, Goldaniga, Gonzalez; Rispoli, Gazzi, Bruno Henrique, Aleesami; Diamanti, Hiljemark; Nestorovski, i rosa sono stati costretti ad una strenua difesa dai blucerchiati, che, anche se in maniera spesso confusa, hanno condotto una partita di attacco.

Le maggiori difficoltà il Palermo le ha avute nella fase di impostazione dell’azione. Il pressing alto dei doriani ha impedito lo sviluppo lineare del gioco da parte della retroguarda rosanero apparsa timorosa di sbagliare. Ma, pur di obbedire ai dettami tecnici dell’allenatore, gli uomini di De Zerbi hanno corso tantissimi rischi e solo in pochissimi casi hanno optato per il lancio lungo senza tentare il fraseggio stretto nella zona di centrocampo  ai limiti dell’area di rigore. Sono state tantissime le palle perse nella fase di costruzione iniziale della manovra e altrettanti sono stati i pericoli corsi, come quello nell’ultimo minuto del primo tempo causato da un’incertezza di Posavec sempre nel momento di impostazione dell’azione.

Alla fine dell’incontro, pur con l’amarezza della vittoria sfumata, rimane la consapevolezza che la musica è cambiata: il Palermo è in grado di giocarsela con tutti e non è più da considerare vittima predestinata alla retrocessione. Ci sono ancora da risolvere tanti problemi, dalla difficoltà a concludere in porta (ieri i rosanero hanno segnato concretizzando l’unica occasione da gol avuta) alla incapacità di imporre il proprio gioco e di evitare di essere spesso sotto la pressione degli avversari, ma, come dichiarato da De Zerbi, questa squadra ha dimostrato di avere un’anima. Ha ben impressionato l’ardore profuso su ogni pallone e la voglia e il coraggio, che ha rasentato l’imprudenza, di tentare di costruire sempre il gioco.

Oltre a Posavec, che ancora una volta è stato protagonista di interventi decisivi, c’è da sottolineare le conferme di Rispoli, che si è sacrificato a dare una mano a Cionek alle prese con il pericoloso Muriel, Aleesami, autore del cross da cui è scaturito il vantaggio rosa, Gazzi, attento e concreto, espluso nei minuti finali per doppia ammonizione, e Nestorovski, alla terza marcatura. Ma meritano una citazione anche Gonzalez, che sembra ritornato alle buone prestazioni di due anni addietro, e Diamanti, autore di una partita tutta grinta e cuore e vittima di un gran numero di falli.

La classifica è ancora impietosa nei confronti del Palermo, che è sempre in zona retrocessione al terzultimo posto a pari punti con il Pescara, con l’Atalanta che ha preso il volo con due vittorie consecutive dopo la sconfitta rimediata con i rosanero. Ma se il Palermo riuscirà a guadagnare anche punti in casa, quello di ieri è stato il sesto di sei punti tutti raccolti in trasferta, potrà dire la sua in questo campionato che lo ha visto in partenza paragonato ad “un vaso di terracotta, costretto a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro” di manzoniana memoria.

Dopo la pausa per gli impegni della Nazionale, lunedì 17 al Barbera contro il Torino dell’ex Belotti ci sarà un test importante e difficile che potrà svelare le reali potenzialità di questa squadra.


Pietro D’Alessandro