PALERMO – Troppo facile dire che da Corini a Mignani sia cambiato poco rispetto a prima: soliti errori difensivi, solita partenza a handicap, solita incapacità di mantenere il risultato. Ma, a parte che nessun allenatore sarebbe capace di cambiare una squadra dopo nemmeno tre giorni di lavoro, qualcosa di diverso si è visto e non di poco conto.
Intanto è cambiato il modulo, dal 4-3-3 di Corini si è passato al 3-5-2 di Mignani, con evidenti benefici a centrocampo dove il ritorno di Stulac ha riportato ordine al settore con l’importante apporto di Di Mariano, apparso a suo agio nel ruolo di esterno di centrocampo con il rimpianto di un palo colpito al 78° con un bel tiro di sinistro dal limite. Con Segre, sabato in ombra rispetto al suo standard abituale, e con i ritorni di Ranocchia e di Gomes, sabato indisponibili, le prospettive di un centrocampo duttile, manovriero e che funga da primo argine alle ripartenze avversarie, sono tutte di livello superiore con in più la possibilità di giostrare di volta in volta gli uomini a disposizione.
Il ritorno alla difesa a tre, con il rientro positivo di Lucioni, ha ricompattato il settore difensivo sul quale, però, c’è ancora tanto da lavorare. Dei due subiti ieri, il primo, al 19° del primo tempo ad opera di Leoni, è scaturito da un’imperdonabile incomprensione tra Brunori, Stulac e Pigliacelli, con il n. 46 in maglia blucerchiata lesto a beffare tutti, mentre il secondo, bellissimo, ma sicuramente casuale, al 68° di Darboe con un potente tiro da fuori area, ha ancora una volta messo in evidenza quanto spazio e tempo venga concesso agli avversari per tirare.
Tra i gol della Sampdoria c’è stato il meglio del Palermo con la rabbiosa reazione allo svantaggio, che ha dapprima portato al pareggio dopo appena quattro minuti per merito di Brunori, che si è guadagnato e ha realizzato il rigore concesso dall’arbitro al 23° e poi, dopo ancora quattro minuti, al gol del vantaggio siglato al 27° da Mancuso, sabato in campo a fianco di Brunori e autore di una discreta prestazione.
In conclusione, considerato lo spessore dei blucerchiati reduci da quattro vittorie consecutive, l’esordio di Mignani sulla panchina del Palermo è da considerare positivo e lascia spazio a buone prospettive per le prossime partite e per i play-off.