PALERMO – Il Palermo è uscito imbattuto ieri dal San Nicola di Bari, ma, anziché rallegrarsi per il pareggio ottenuto contro un’avversaria di rango che la precede in classifica di ben tredici punti, deve rammaricarsi per aver sprecato una ghiotta occasione per portare a casa l’intera posta.
L’amarezza palpabile sui volti degli uomini di Filippi a fine partita scaturisce dal contesto in cui è maturato il pareggio, 2 a 2 il risultato finale. Il Palermo ieri ha disputato forse la migliore partita della stagione, almeno fino al 30° minuto della ripresa. Fino ad allora si era vista una squadra capace di manovrare con velocità e precisione, in più aggredendo gli avversari in ogni zona del campo. Si era visto il Palermo ordinato e attento che aveva pareggiato contro la Ternana in uno con la compagine grintosa e determinata che aveva sbancato il Massimino.
Pelagotti aveva sventato due pericolose conclusioni del Bari, Accardi pareva insuperabile, Peretti teneva sotto stretto controllo Antenucci, Almici dava segnali di miglioramento rispetto alle ultime incerte prestazioni, De Rose era padrone del centrocampo coadiuvato da Luperini più presente rispetto alle ultime partite, Valente portava scompiglio sulla fascia sinistra insieme a Floriano dai cui piedi venivano le insidie più pericolose per la porta di Frattali, Rauti mostrava meno disagio nel suo essere isolato al centro dell’attacco e poi c’era Kanoute incontenibile sulla corsia destra, sempre pronto al dialogo in fase offensiva e altrettanto prezioso nella fase di contenimento su Rolando.
E il bel gioco dei rosanero aveva dato i suoi frutti: 0 a 2 per il Palermo il risultato ad un quarto d’ora dalla fine, con i gol di Floriano su rigore al 10° minuto del primo tempo e al 30° della ripresa di Santana, subentrato al 3° del secondo tempo proprio al posto dell’ex di turno.
La girandola di sostituzioni operate da Filippi nel secondo tempo, al 1° Marong ha sostituito Marconi, al 3°, come già detto, Santana ha preso il posto di Floriano, al 16° sono entrati Lancini e Odjer in cambio rispettivamente di Peretti e De Rose, al 27° Saraniti è subentrato a Rauti, hanno cambiato il volto alla squadra. Il Bari ha preso coraggio, ha accorciato le distanze al 30° sempre della ripresa con Mercurio e, quando un minuto dopo Almici è stato costretto per un infortunio ad uscire dal campo, il Palermo è rimasto in dieci avendo già utilizzato tutti i cambi a disposizione. Sfortuna, imprudenza, azzardo, fatto sta che il Palermo da quel minuto è stato in balìa delle incursioni dei galletti. Sono saltati tutti gli schemi e fino all’89° si è pensato solo a rinviare la palla il più lontano possibile dall’area di rigore senza cercare nessuna azione offensiva.
Quando al 90° Perrotta di testa, senza nessuno che lo contrastasse, ha fatto secco l’incolpevole Pelagotti e agguantato l’insperato pareggio, il terrore di perdere una partita che era già stata considerata vinta ha ulteriormente tagliato le gambe ai rosa. Così, tra rimpianti e paure, quando l’arbitro ha fischiato la fine c’è stato persino un sospiro di sollievo tra i tifosi rosanero. A conti fatti, pur con l’amarezza della mancata vittoria, il punto consolida il posto in classifica che permette di accedere ai play-off e in più la bella prestazione conforta e consente di guardare agli spareggi con la sicurezza che il Palermo, con il gioco, la voglia e la determinazione del primo tempo di ieri, più giocarsela alla pari con qualunque tipo di avversario.
Palermo, pareggio a Bari con l’amaro in bocca
PALERMO – Il Palermo è uscito imbattuto ieri dal San Nicola di Bari, ma, anziché rallegrarsi per il pareggio ottenuto contro un’avversaria di rango che la precede in classifica di ben tredici punti, deve rammaricarsi per aver sprecato una ghiotta occasione per portare a casa l’intera posta.
L’amarezza palpabile sui volti degli uomini di Filippi a fine partita scaturisce dal contesto in cui è maturato il pareggio, 2 a 2 il risultato finale. Il Palermo ieri ha disputato forse la migliore partita della stagione, almeno fino al 30° minuto della ripresa. Fino ad allora si era vista una squadra capace di manovrare con velocità e precisione, in più aggredendo gli avversari in ogni zona del campo. Si era visto il Palermo ordinato e attento che aveva pareggiato contro la Ternana in uno con la compagine grintosa e determinata che aveva sbancato il Massimino.
Pelagotti aveva sventato due pericolose conclusioni del Bari, Accardi pareva insuperabile, Peretti teneva sotto stretto controllo Antenucci, Almici dava segnali di miglioramento rispetto alle ultime incerte prestazioni, De Rose era padrone del centrocampo coadiuvato da Luperini più presente rispetto alle ultime partite, Valente portava scompiglio sulla fascia sinistra insieme a Floriano dai cui piedi venivano le insidie più pericolose per la porta di Frattali, Rauti mostrava meno disagio nel suo essere isolato al centro dell’attacco e poi c’era Kanoute incontenibile sulla corsia destra, sempre pronto al dialogo in fase offensiva e altrettanto prezioso nella fase di contenimento su Rolando.
E il bel gioco dei rosanero aveva dato i suoi frutti: 0 a 2 per il Palermo il risultato ad un quarto d’ora dalla fine, con i gol di Floriano su rigore al 10° minuto del primo tempo e al 30° della ripresa di Santana, subentrato al 3° del secondo tempo proprio al posto dell’ex di turno.
La girandola di sostituzioni operate da Filippi nel secondo tempo, al 1° Marong ha sostituito Marconi, al 3°, come già detto, Santana ha preso il posto di Floriano, al 16° sono entrati Lancini e Odjer in cambio rispettivamente di Peretti e De Rose, al 27° Saraniti è subentrato a Rauti, hanno cambiato il volto alla squadra. Il Bari ha preso coraggio, ha accorciato le distanze al 30° sempre della ripresa con Mercurio e, quando un minuto dopo Almici è stato costretto per un infortunio ad uscire dal campo, il Palermo è rimasto in dieci avendo già utilizzato tutti i cambi a disposizione. Sfortuna, imprudenza, azzardo, fatto sta che il Palermo da quel minuto è stato in balìa delle incursioni dei galletti. Sono saltati tutti gli schemi e fino all’89° si è pensato solo a rinviare la palla il più lontano possibile dall’area di rigore senza cercare nessuna azione offensiva.
Quando al 90° Perrotta di testa, senza nessuno che lo contrastasse, ha fatto secco l’incolpevole Pelagotti e agguantato l’insperato pareggio, il terrore di perdere una partita che era già stata considerata vinta ha ulteriormente tagliato le gambe ai rosa. Così, tra rimpianti e paure, quando l’arbitro ha fischiato la fine c’è stato persino un sospiro di sollievo tra i tifosi rosanero. A conti fatti, pur con l’amarezza della mancata vittoria, il punto consolida il posto in classifica che permette di accedere ai play-off e in più la bella prestazione conforta e consente di guardare agli spareggi con la sicurezza che il Palermo, con il gioco, la voglia e la determinazione del primo tempo di ieri, più giocarsela alla pari con qualunque tipo di avversario.