PALERMO – A notte fonda sembrava fatta per Gonzalo Bergessio, il 32enne attaccante argentino ex Catania, che, in quanto svincolato, avrebbe potuto accasarsi con il Palermo anche a calciomercato chiuso. Bergessio, che dopo quella con il Catania non ha vissuto stagioni esaltanti, sembrava dover essere l’attaccante che il Palermo aveva a lungo inseguito, ma non concretizzato durante il calciomercato. Invece il presidente Zamparini avrebbe stoppato il direttore sportivo Faggiano non convinto della bontà dell’operazione. E difatti nel comunicato del presidente sulle operazioni di mercato, apparso alle ore 12 e 35 sul sito ufficiale dell’U.S. Città di Palermo, non c’è alcun riferimento a Bergessio.
Intanto la sessione estiva del calciomercato si era chiusa puntualmente alle ore 23.00 di ieri senza che il Palermo fosse riuscito a mettere a segno il colpo che sembrava indispensabile per completare l’organico. L’attaccante tanto desiderato non era arrivato. Eppure le trattative e i contatti c’erano stati e anche numerosi. Chiuso il discorso Balotelli, che era andato al Nizza ed aveva perso l’occasione di giocare in una squadra che lo avrebbe amato “a prescindere”, si erano fatti i nomi di tantissimi attaccanti. Ma tutti avevano declinato le offerte o scelto altre strade o non erano stati graditi dal presidente Zamparini. Certamente i tifosi rosanero erano rimasti perplessi per l’esito della vicenda di Falcinelli e Trotta. Da tempo nel mirino del direttore sportivo del Palermo, i due attaccanti del Sassuolo erano stati tutti e due acquistati dal Crotone, squadra neo promossa e diretta concorrente dei rosanero nella lotta per la salvezza. Riesce difficile pensare che la piazza crotonese sia più appetibile di quella palermitana. Anche il rifiuto di Antonio Cassano, fuori rosa nella Sampdoria, era stato emblematico. E poi c’erano stati i contatti, rivelatisi senza sbocco, con il Novara per il bulgaro Andrej Gălăbinov, con il Frosinone per Daniel Ciofani, con il Norwich City per Kyle Lafferty, rimasto nel cuore dei tifosi per la precedente militanza rosanero, con il Benfica per Taarabt, anche se il marocchino è più centrocampista o ala. Ma in ogni caso nessuna di queste trattative o presunte tali era andata a buon fine. Era stato, invece, ufficializzato il ritorno del difensore sloveno Aljaž Struna al Carpi.
Ballardini, quindi, avrà il compito arduo di riuscire a conquistare la salvezza con una squadra, che, a detta di tutti, risulta indebolita rispetto all’anno scorso. La partita disputata al Meazza contro l’Inter lascia ben sperare sulle possibilità che l’allenatore del Palermo riesca a compiere anche questa impresa dopo il “capolavoro” della stagione precedente. Gli innesti di Bruno Henrique e di Alessandro Diamanti dovrebbero agevolargli il lavoro.
Si riporta, nel prosieguo, il comunicato del presidente. “Qui di seguito una breve relazione sulle operazioni di mercato effettuate dalla nostra società nella sessione appena conclusa. Il nostro mercato era condizionato dalle cessioni di Sorrentino, Gonzalez, Lazaar, Maresca, Vazquez e Gilardino. Al posto di Gonzalez è stato ceduto Struna e siamo contenti di aver tenuto il difensore costaricano. Pertanto con il nuovo direttore sportivo Daniele Faggiano la società ha operato nel seguente modo: in uscita per fine contratto Sorrentino ed in entrata Posavec, Marson e Fulignati. In uscita Struna ed in entrata Rajkovic. In uscita Lazaar ed in entrata Aleesami. In uscita per fine contratto Maresca ed in entrata Bruno Henrique, Bouy, Gazzi. Cessione di Vazquez ed in entrata Sallai, Embalo, Bentivegna e Lo Faso. Cessione di Gilardino ed in entrata Nestorovski e Diamanti. Riassumendo: per un totale di sei uscite, abbiamo operato dodici operazioni in entrata non conteggiando Posavec e Marson già in organico nella stagione 2015/2016. Siamo certi di aver rinforzato in maniera importante sia la difesa che il centrocampo. In attacco non siamo riusciti a completare l’acquisto di un giocatore determinante che, oltre a Diamanti, insieme a Nestorovski compensa ampiamente l’uscita di Gilardino. Dispiace che per i media il Palermo non abbia operato per rafforzarsi. Per noi l’ha fatto nell’ottica che il nostro allenatore attui un gioco propositivo nel quale crede e per il quale ha sostituito Iachini”.
Pietro D’Alessandro
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