PALERMO – Il Palermo ritorna da Pagani con una vittoria, che serve ad attenuare lo smacco subìto domenica scorsa in casa contro la Juve Stabia, ma non suscita nessun entusiasmo sul piano del gioco.
Anche ieri, al cospetto di una squadra modesta, che aveva come obiettivo primario non perdere, i rosanero hanno mostrato i limiti di una compagine con un basso livello tecnico e con un ritmo di gioco snervante. L’enorme quantità di passaggi fuori misura e le pochissime incursioni in area avversaria sono lo specchio di una squadra che, al pari della Paganese, ieri ha dimostrato di aver più paura di perdere che voglia di vincere.
Per fortuna la difesa non ha commesso nessun errore, è apparsa concentrata ed attenta, e Pelagotti si è fatto apprezzare nei suoi due unici interventi di una certa difficoltà, uno ad inizio partita su conclusione di Squillace, l’altro nei minuti di recupero su tiro ravvicinato di Diop.
E così al 15° minuto della ripresa, nell’unica vera occasione da gol capitata ai rosa durante l’intera partita, su cross rasoterra di Almici, Floriano è stato bravo a trafiggere Baiocco e a concretizzare un veloce contropiede portato avanti da Valente.
Filippi aveva mandato in campo la squadra con un modulo che oscillava tra il 3-4-3 ed il 3-4-2-1, con in difesa Palazzi, Marconi e Peretti al posto di Accardi che aveva accusato un problema muscolare durante la fase di riscaldamento, centrocampo formato dagli esterni Almici e Valente con De Rose e Luperini al centro, e tridente offensivo con Santana falso nueve e Kanoute e Floriano sulle fasce.
Da apprezzare l’attenzione di Peretti, la grinta di Marconi, l’impegno di Luperini e di Valente e la freddezza di Floriano. L’esperimento di Santana falso nueve ha convinto poco.
Per il resto è d’obbligo il rinvio a tempi migliori.