Palermo, contro il Carpi obiettivo raggiunto, ma che fatica

Palermo, contro il Carpi obiettivo raggiunto, ma che fatica

PALERMO – Non staremo certo a sottilizzare: il Palermo doveva vincere ed ha vinto. Troppo ghiotta era l’occasione per avvicinarsi al Brescia che riposava e per scrollarsi di dosso il Verona (pareggio in casa contro l’Ascoli) ed il Pescara (pareggio in casa contro il Cosenza) e distanziare il Benevento (sconfitta in casa contro lo Spezia).

Eppure, aver ragione del Carpi, che ha fatto dell’aggressività l’arma per contrastare i rosa, è costato tantissima fatica.

Da come era iniziata la partita, già al 1° minuto Puscas poteva portare in vantaggio il Palermo, sembrava che i tifosi di casa dovessero trascorrere un tranquillo pomeriggio dall’atmosfera primaverile. In vantaggio per 2 a 0 al 15° per i gol di Falletti all’11° e di Nestorovski al 15°, gli uomini di Stellone, schierati con il 4-4-2, sembravano padroni del campo: belle trame di gioco avevano tenuto in affanno la difesa di Castori, un Falletti strepitoso inventava gioco per Nestorovski, mobilissimo su tutto il fronte offensivo, e per Puscas, granitico nella difesa della palla. Rajkovic non falliva un intervento di testa e, in combutta con Bellusci, aveva fatto trascorrere 45 minuti di assoluto relax a Brignoli.

Tutto bene fino al 42°, quando la sostituzione di Falletti per infortunio con Fiordilino aveva prodotto uno scombussolamento della squadra e del gioco. Tanto che, al ritorno in campo dopo l’intervallo, il Palermo è rimasto negli spogliatoi!

Subìto il gol del 2 a 1 dopo 30 secondi dal fischio di inizio della ripresa, i rosanero sono andati in bambola. L’aggressività del Carpi, ai limiti del codice penale, ha frastornato gli isolani e se Brignoli non fosse intervenuto in uscita sui piedi di Jelenic al 59° impedendo con un miracolo il pareggio degli ospiti, probabilmente in questo momento staremmo raccontando un’altra partita.

Invece, scampato il pericolo e approfittando di due crisi isteriche cui sono stati protagonisti Pasciuti e Kresic, che più degli altri compagni hanno risentito della tensione altissima in campo e, forse, anche nello spogliatoio dei biancorossi, e che sono costate due espulsioni, i rosanero, nel finale della partita dopo un assedio costante da parte degli avversari, hanno dapprima segnato il terzo gol all’86° con Puscas e poi il quarto un minuto dopo con capitan Nestorovski.

Corre obbligo fare tesoro dell’esperienza vissuta ieri: il mister Stellone dovrà finalmente intendere che due soli uomini a centrocampo rendono il Palermo vulnerabile vanificando il gioco di Jajalo, sempre circondato da avversari, e favorendo le ripartenze avversarie. Finché ieri c’era stato Falletti in campo a costruire ariose trame di gioco, l’inferiorità numerica a centrocampo non si era fatta sentire. Uscito l’uruguaiano, con Trajkovski, impegnato in inutili, testardi, improduttivi e falliti tentativi di dribbling, il furore agonistico degli uomini di Castori ha avuto il sopravvento.

Ma vittoria è stata ed allora tutto viene rinviato alla prossima, o meglio alle prossime che saranno toste, come tutte le nove partite che rimangono alla chiusura del torneo. Dopo la sosta per le nazionali, ci saranno due trasferte consecutive, Cosenza e Pescara, poi il Verona in casa ed il Benevento fuori: forse allora, e saremo a metà aprile, ci saranno le idee più chiare sul cammino del Palermo verso la Serie A.