Palermo-Avellino: è finita in pareggio una gara bella, intensa e ricca di emozioni

Palermo-Avellino: è finita in pareggio una gara bella, intensa e ricca di emozioni

PALERMO – Alla fine è arrivato un pareggio che dovrebbe accontentare tutti perché giunto al termine di una gara intensa, bella e ricca di emozioni.

Il Palermo è passato in vantaggio al 14° minuto del primo tempo per merito di Lancini che di testa ha insaccato un tiro cross da calcio d’angolo. Ha praticato, come l’Avellino, un gioco grintoso e veloce dando vita ad una partita ricca di capovolgimenti di fronte e senza un attimo di tregua.

L’Avellino ha agguantato il pareggio al 77° sul rigore concesso per un’ingenuità di Peretti che, subentrato a Silipo, ha svirgolato un rinvio e poi ha assistito alla sceneggiata di Plescia che, senza alcun contatto, è stramazzato al suolo ed ha ingannato l’arbitro. Dagli undici metri ha calciato Tito, che ha insaccato sebbene Pelagotti avesse intuito la traiettoria.

Nel mezzo tante emozioni e due espulsioni a condire una gara nervosa che entrambe le compagini volevano vincere e che, a conti fatti, nessuno meritava di perdere.

I rosanero, scesi in campo con il 4-3-1-2 con Pelagotti, uno dei migliori in campo, Doda, Buttaro, Lancini, Giron; Luperini, De Rose, Dall’Oglio; Silipo; Brunori e Fella, dopo il gol di Lancini sono andati in sofferenza, con gli irpini aggressivi con Kanoute, ex di turno, incontenibile e Di Gaudio, che al 37° aveva preso il palo con un colpo di testa, sempre pericoloso.

Ad inizio ripresa Filippi ha sostituito De Rose, che era stato ammonito, con Valente che ha offerto una discreta prestazione nella posizione insolita di mezzala.

Per 7 minuti il Palermo ha pure giocato con un uomo in meno per la seconda ammonizione rimediata al 58° da Doda che ne aveva determinato l’espulsione. La parità numerica si è rideterminata al 65° quando Rizzo, da ultimo uomo, ha fermato con un fallo Valente lanciato a rete e di conseguenza è stato espulso.

Da segnalare al 75° l’ingresso di Crivello, finalmente reintegrato nel gruppo, in sostituzione di Dall’Oglio. Dopo aver colpito un altro palo, l’Avellino ha trasformato il rigore che ha sancito il risultato finale.

Suscitano perplessità alcune scelte di Filippi, a cominciare dalla sostituzione di De Rose con Valente. Anche l’ingresso di Peretti, dettato dall’espulsione di Doda, al posto di Silipo convince poco perché ha costretto Buttaro a spostarsi a destra, mentre la soluzione Almici non avrebbe causato scombussolamenti difensivi.

Il pareggio frena la rincorsa del Palermo, che ha raggiunto il Catanzaro, ma ha visto aumentare il distacco dal Bari di due punti. I rosanero sono stati anche raggiunti dal Taranto e sopravanzati dal Monopoli.

Consola la constatazione che la squadra ha dato il massimo, non si è mai rassegnata al pareggio ed ha fino alla fine rincorso la vittoria, come dall’altra parte l’Avellino.