PALERMO – Brescia-Palermo non è stata una bella partita, ma il punto guadagnato dai rosanero è prezioso. Non è solo il punto derivato da questo pareggio, 1 a 1 il risultato finale, che soddisfa: ieri si è capito finalmente che il Palermo ha un grosso potenziale che a poco a poco sta venendo a galla.
Ne è un esempio Segre, non solo per aver segnato il gol del pareggio al 52° con un bel colpo di testa ad appena due minuti dal vantaggio delle rondinelle, ma anche per essere stato per tutta la partita l’uomo ovunque, sempre lucido, pronto a ripartire con velocità e decisione dopo aver interrotto una trama di gioco avversaria.
Corini era stato costretto, per le impreviste e contemporanee indisponibilità di Gomes, Stulac e Valente, oltre a quella di cui si sapeva di Nedelcearu, a rivoluzionare l’assetto tattico della squadra, schierata all’inizio con il 3-5-2, che vedeva la difesa a 3 formata da Mateju, Bettella e Marconi, il centrocampo con Di Mariano esterno destro, Sala esterno sinistro con Broh, Damiani e Segre centrali, e l’attacco formato da Brunori e Vido.
Per tutto il primo tempo la partita si è sviluppata senza particolari azioni pericolose, né da una parte né dall’altra, con la manovra pulita del Brescia a centrocampo e con i rosanero impegnati più a contrastare il gioco avversario che a creare il proprio.
Dopo i gol che hanno sancito il risultato, con l’ingresso in campo al 68° di Saric e Floriano al posto, rispettivamente, di un troppo impreciso Damiani, da una sua palla persa ha preso avvio l’azione che ha portato al gol del momentaneo vantaggio del Brescia, e di Vido, animato solo da buona volontà, il Palermo è cambiato: Saric ha fatto vedere l’importanza della sua forza fisica e i rosanero hanno cominciato a macinare gioco, pressando il Brescia nella propria metà campo e creando qualche occasione pericolosa.
L’imprecisione di Di Mariano e i soliti cross fuori misura alla ricerca di Brunori hanno impedito che il pareggio diventasse vittoria per il Palermo, che nell’ultimo quarto d’ora ha attaccato incessantemente
Ma va bene così. La squadra a poco a poco si sta dando una identità e con i progressi evidenti di Stulac, la cui assenza ieri si è notata per tutto il primo tempo, di Segre e di Saric è giustificato alimentare un cauto ottimismo.
Appuntamento per il 14 gennaio con la prima partita del girone di ritorno che vedrà il Palermo affrontare il Perugia ancora in trasferta. E, se son rose, fioriranno.
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